A Palermo ricordati il segretario regionale del Pci, Pio La Torre e il suo collaboratore Rosario Di Salvo, nel 40° anniversario della loro uccisione per mano mafiosa. Era il 30 aprile 1982 quando, con la Fiat 131 guidata da Di Salvo, La Torre stava raggiungendo la sede del partito. In piazza Generale Turba una moto di grossa cilindrata affiancò la vettura e fece fuoco uccidendo l'autista e l'esponente politico. Questa mattina sul luogo del duplice omicidio è stata deposta una corona d'alloro alla loro memoria. Alla cerimonia presenti, fra gli altri, il segretario del Pd, Enrico Letta; il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando; Franco La Torre, figlio di Pio. Un anniversario che - ricorda il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una lettera inviata al presidente del Centro studi Pio La Torre, Vito Lo Monaco - "ci ricorda il loro significativo esempio di impegno civico per le generazioni presenti e future. Il consolidamento della legalità esige il coinvolgimento dei giovani in iniziative che tendano a mantenere viva la memoria dei valori di chi ha pagato con la propria vita la testimonianza prestata per la difesa di radici essenziali della Repubblica, per la difesa della liberà e della giustizia". Al centro La Torre ha scritto anche la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati: "Un'occasione solenne per rinnovare la forza morale dell'esempio civico che Pio La Torre e Rosario Di Salvo ci hanno lasciato in eredità, insieme al loro immortale impegno al servizio della comunità. Ancora oggi, la legge 646 del 1982, approvata dal Parlamento sulla base della iniziativa dell'onorevole Pio La Torre, costituisce una pietra angolare nella lotta alla mafia e alla criminalità organizzata". Messaggio anche dal presidente della Camera, Roberto Fico: "Ciascuna componente della comunità deve fare propria la cultura della legalità, in antitesi a ogni malaffare e clientelismo. In questo solco si pone il lavoro di tante realtà e associazioni, come il centro Pio La Torre, che fanno della lotta alla criminalità organizzata la ragione del loro impegno civile". Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando ha posto l'accento sulle "zone d'ombra che, ancora oggi, allontanano la verità e che riguardano le tracce che La Torre aveva scoperto di Gladio, il suo impegno contro l'installazione dei missili Cruise a Comiso, una miscela esplosiva per un uomo che è sempre stato un passo avanti". interviste a Franco La Torre ed Enrico Letta