Appena sbarcati all'aeroporto Falcone Borsellino avevano ancora fisse nella mente le immagini dell'orrore che si sta vivendo in Ucraina. Negli occhi hanno lacrime di gioia per essere sfuggiti alle bombe, e il dolore pensando a chi è rimasto in patria.
Una ventina di profughi, tra adulti e bambini, sono arrivati a Palermo con il volo da Cracovia, in Polonia. Il capoluogo apre le porte a chi fugge dal conflitto e tiene accesa la macchina dell'accoglienza.
La Gesap, la società di gestione dello scalo, in collaborazione con la direzione aeroportuale Sicilia Occidentale dell'Enac e della Polaria, la polizia di Frontiera, con il Comune di Palermo, ha creato un percorso specifico dopo l'atterraggio con un desk di assistenza e info nella sala restituzione bagagli e la presenza di un mediatore culturale per orientare i profughi e fornire contatti con associazioni e istituzioni.
"Ringrazio Palermo, tante persone perbene ci stanno dando una mano" racconta una donna ucraina che oggi ha potuto riabbracciare nuora, figlia e nipotina di 8 anni.
Gli ucraini sbarcati oggi trovano una città che in questi giorni sta dimostrando grande solidarietà e sensibilità verso la popolazione colpita dai bombardamenti. Lo dimostrano le raccolte di beni di prima necessità che associazioni, enti e anche scuole hanno avviato.
"Siamo felici - dice Natalia subito dopo l'atterraggio -. Non ho più niente, non ho soldi, non ho una casa. Grazie per quello che fate".
"Abbiamo contattato i nostri amici e partner dell'aeroporto di Cracovia, in Polonia, con i quali da anni abbiamo una stretta collaborazione - ha detto il direttore generale di Gesap, Natale Chieppa - Stanno attraversando un periodo di emergenza, ci sono tante persone in partenza".
Per il sindaco Leoluca Orlando si tratta "di un impegno concreto della città e dell'amministrazione comunale, in sinergia con altre istituzioni, per l'accoglienza dei profughi ucraini".
Nelle operazioni di sbarco è stata attivata anche la struttura del commissario per l'emergenza Covid della provincia di Palermo Renato Costa. "La macchina dell'accoglienza dei profughi ucraini all'aeroporto di Palermo ha funzionato a dovere, proprio come ci aspettavamo - dice il commissario Covid della Città Metropolitana di Palermo - Non sarebbe stato possibile senza un lavoro di squadra tra noi, Usmaf, Unhcr, protezione civile, Comune e Gesap".
Una volta in sala arrivi, grazie alla collaborazione con la struttura del commissario per l'emergenza Covid della provincia di Palermo, i passeggeri ucraini possono sottoporsi a tampone antigenico ed, eventualmente, avere somministrato il vaccino anti-covid presso l'hub vaccini in sala check-in C.
Non solo a Palermo, ma anche nel resto della Sicilia è partita la "macchina" organizzativa per l'accoglienza dei profughi costretti a fuggire dell'Ucraina. Il presidente della Regione Musumeci, nella qualità di commissario delegato dello Stato per l'emergenza dell'Ucraina, ha avviato il coordinamento territoriale della Regione Siciliana per la gestione dell'accoglienza dei profughi. Nel corso della riunione operativa svoltasi oggi a Palazzo Orléans insieme ai nove prefetti dell'isola, agli assessori alla Famiglia, Scavone e alla Salute, Razza e al capo della Protezione civile regionale, Cocina, sono state definite le prime azioni organizzative per la gestione del flusso migratorio dall'Ucraina.
«Stiamo valutando l'opportunità di coinvolgere anche gli enti intermedi per l'accoglienza”, ha detto il presidente Musumeci. Definirò questo aspetto con i rappresentanti dell’Urps e dell'Anci, poiché ritengo che in questa fase, oltre che alle prefetture, da un punto di vista delle competenze, serva un riferimento in ogni Provincia. Nei prossimi giorni lavoreremo per definire le azioni sistematiche e, nel frattempo, seguiamo con attenzione la tendenza dei flussi; al momento si stratta di numeri sporadici ma occorre monitorare da vicino per adeguare l'offerta alla domanda, prestando particolare attenzione alle procedure sanitarie da adottare in via prioritaria».
«Il sistema di sanità pubblica della Regione – ha spiegato Razza – ha preso in carico, coinvolgendo i commissari straordinari Covid delle tre città metropolitane e i direttori delle Asp, lo screening e la profilassi dei vaccini per i profughi in arrivo. Fondamentale in questa fase è il sistema di controllo degli arrivi, il censimento della popolazione e la segnalazione all'Asp di eventuali soggetti positivi che richiedono un periodo di quarantena».
Assicurato il coinvolgimento degli enti del Terzo settore e una mappatura regionale delle strutture di accoglienza gestite dagli enti locali e dalla Regione, quali le Ipab, per costruire un quadro della disponibilità ad ospitare le presenze nell'immediato e nel breve termine, «sulla scorta dell'onda emotiva che caratterizza questo momento - ha sottolineato l'assessore Scavone - abbiamo ricevuto tante disponibilità di accoglienza da parte delle strutture del terzo settore che richiedono un coordinamento, ci stiamo occupando anche della organizzazione dei servizi per questi cittadini, fra cui la presenza di facilitatori linguistici e il supporto psicologico».
Il coordinamento territoriale tornerà a riunirsi nei prossimi giorni, «ma siamo pronti sin da ora, anche grazie ai contatti con il Consolato generale dell’Ucraina, di far fronte a qualsiasi esigenza per dare conforto ai profughi che fuggono dalla loro terra», ha assicurato il governatore.
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