Così si assumeva all'Ast, la guardia di finanza: "Condizionati da logiche politiche"
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Acquisto degli pneumatici, di nuovi autobus, l'assegnazione delle poltrone a professionisti "compiacenti" all'interno dell'azienda e assunzioni di amici attraverso una società interinale. C'è tutto questo nell'indagine che ha portato a nove misure cautelari nei confronti dei vertici dell'Ast, tra cui gli arresti domiciliari per il direttore generale Andrea Ugo Fiduccia. Li illustra Gianluca Angelini, comandante del Nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Palermo. In particolare Angelini pone l'accento sui nuovi dipendenti che venivano assunti: "Le assunzioni del personale avvenivano attraverso il ricorso ad una agenzia di lavoro interinale ed erano orientate e condizionate da logiche di tipo politico piuttosto che da reali esigenze aziendali". L'ufficiale parla senza mezzi termini di una "gestione privatistica" della partecipata della Regione Siciliana: "È stato delineato - dice - un quadro esteso di possibili reati contro la pubblica amministrazione, posti in essere nell'ambito di una gestione privatistica dell'azienda, che appare contraria alle procedure che dovrebbero orientare l'operatività di un organismo pubblico, a totale controllo regionale".