Un lavoro durato mesi, in sinergia con gli uffici dell'Inps, che ha permesso di smascherare trentanove furbetti del reddito di cittadinanza, alcuni dei quali condannati per reati gravi come quello di associazione mafiosa.
«Il danno erariale accertato è di oltre 300 mila euro - dice il maggiore Marco Montemagno, comandante della Compagnia Carabinieri di Misilmeri che ha condotto le attività di indagine -, abbiamo provveduto a informare l’Inps affinché provveda alla sospensione del beneficio e al successivo recupero delle somme».
«Attraverso il minuzioso lavoro, durato mesi, svolto congiuntamente ai colleghi del Gruppo carabinieri tutela del lavoro di Palermo, abbiamo verificato che tutti i soggetti hanno rilasciato dichiarazioni mendaci o in taluni casi omesso di comunicare lo stato di detenzione», ha detto Montemagno che aggiunge: «Il nostro lavoro continua costantemente. Controlleremo ogni singola domanda e le documentazioni presentate dai percettori all'atto della formulazione della domanda uno per uno per verificare il rispetto delle norme e i requisiti».
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