Rifiuti a Palermo, la Rap rassicura: "Non sarà un'estate di emergenza, nessun agosto nero"
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«Non sarà un’estate di emergenza né un agosto nero». Ad assicurarlo è l’amministratore unico della Rap, Girolamo Caruso, incontrando stamane i giornalisti nella sede della partecipata del Comune, a Palermo, per fugare il pericolo di una nuova emergenza rifiuti come quella che si è abbattuta in città il mese scorso. «Non dobbiamo aspettarci più le mille tonnellate di spazzatura in strada» ribadisce Caruso ma i timori rimangono. Soprattutto dopo l’annuncio, lanciato venerdì scorso dai sindacati, di voler stoppare il patto siglato con l’azienda che prevedeva doppi turni di raccolta. Un braccio di ferro che ha per oggetto l’approvazione del Pef Tari 2020, l’atto sugli extracosti fermo al momento in Consiglio comunale. E senza il via libera sull'aumento della Tari dal 2021 al 2023, la Rap si troverebbe in notevole difficoltà. A gettare acqua sul fuoco, tuttavia, è lo stesso Caruso: «La presa di posizione dei sindacati non credo abbia nulla a che fare con l’azienda - sottolinea -, semmai deve essere letto come un segnale di allarme da riportare a Sala della Lapidi». Senza l’ok sulla delibera, infatti, non sarebbe possibile approvare il bilancio entro il 31 luglio, ed «entreremmo in una logica di amministrazione straordinaria con una serie di vincoli stringenti di liquidità». La situazione di stallo si riflette anche sul nuovo piano industriale di rilancio che prevede un fabbisogno totale di circa 350 unità, con l’assunzione di 50 nuovi autisti: «A pieno regime, episodi come quello del mese scorso non ripeterebbero più - assicura -. Ad ogni modo, per i prossimi mesi, posso sempre contare su un 'tesoretto' di circa 130 mila euro per ricorrere a personale esterno e fronteggiare una nuova emergenza». Ma se il Comune non dovesse approvare la Pef Tari cosa accadrebbe? «Impossibile - aggiunge -, non è un fatto politico ma normativo. Sono sicuro che questa settimana si troverà una soluzione - conclude - Altrimenti scatterebbe il commissariamento è sarebbe un problema che non riguarderebbe solo la Rap ma la città intera».