Palermo

Domenica 05 Maggio 2024

Rischiava di morire: salvata a Palermo donna in gravidanza, ma ha perso la bimba

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Ricoverata d’urgenza nel reparto di Ginecologia dell’ospedale Buccheri La Ferla di Palermo, a causa di alcune complicanze placentari e una malattia rara, una donna di 30 anni alla 28esima settimana di gravidanza ha avuto salvata la vita grazie a un farmaco e all’intervento di una équipe di medici di diversi ospedali.  E' stata sottoposta ad un parto cesareo in emergenza, purtroppo però non è stato possibile salvare il feto. Le analisi eseguite nei laboratori del Policlinico hanno permesso di individuare, grazie all'intuizione di Angelo Ferrantelli, dell’unità di nefrologia del Civico e specialista di malattie rare, la Sindrome emolitico-uremica che ha un’incidenza di 1-2 casi ogni 5 milioni di abitanti. La SEU atipica colpisce prevalentemente i reni ma può potenzialmente causare disfunzione del sistema multiorgano. Questa malattia rara, nel 60% dei casi è legata ad un'anomalia genetica nella via alternativa del complemento. La paziente è ancora ora ricoverata presso la terapia intensiva dell'Ospedale Buccheri La Ferla ed è fuori pericolo di vita. "Per la rarità del caso - dichiara il direttore sanitario Santi Mauro Gioè - si tratta di un caso di 'buona sanità' da attribuire all'alta professionalità e all'impegno profuso dal nostro team di Ostetricia e Ginecologia diretto dalla dottoressa Maria Rosa D'Anna e di Anestesia e Rianimazione, diretto dal dottor Luciano Calderone, in sinergia e collaborazione con la UOC di Nefrologia dell'Arnas Civico con la quale si sono condivisi percorsi diagnostici e terapeutici e con il Policlinico di Palermo". "La donna - spiega Angelo Ferrantelli - era arrivata in gravissime condizioni, con rischio elevato per la vita, ed è stata subito assistita in rianimazione per l’insufficienza multiorgano con necessità di trattamento emodialitico". Nel video le interviste al direttore della Ginecologia del Buccheri La Ferla Maria Rosa D’Anna e al direttore sanitario Santi Mauro Gioè.

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