Un sequestro di beni del valore di 500 mila euro è stato effettuato dalla polizia a Palermo, nei confronti di Nicolò Giustiniani, 40 anni. In particolare, è stata squestrata una villa nel comune di Ficarazzi oltre che rapporti bancari.
Giustiniani è considerato una persona con spiccata pericolosità sociale: è indiziato di appartenere a cosa nostra e per conto della mafia avrebbe promosso, organizzato e coordinato attività illecite nel settore degli stupefacenti nel territorio di Brancaccio, oltre ad avere messo a disposizione del sodalizio criminale un proprio immobile per permettere ai vertici della mafia di riunirsi.
La sua pericolosità sociale è emersa, in particolare, dalle recenti attività di indagine della Squadra Mobile di Palermo, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo - D.D.A., nell’ambito delle operazioni “Maredolce 2” e “Sperone”: per lui sono state emesse due ordinanze di applicazione di misure cautelari (il 26 giugno 2019 e il 21 novembre 2019).
Nel corso delle indagini è emerso che Giustiniani avrebbe accumulato ingenti risorse economiche grazie alla gestione dello spaccio. I soldi sarebbero poi stati investiti in beni mobili e immobili. Così la Divisione Anticrimine di Palermo ha condotto indagini patrimoniali nei suoi confronti e sulla sua famiglia e da queste analisi sarebbe emerso che tra i redditi dichiarati da Giustiniani e il suo patrimonio ci sarebbe una sproporzione economica a causa dei proventi illeciti.
Il sequestro è stato effettuato con un provvedimento del Tribunale di Palermo - Sezione Misure di Prevenzione, su proposta congiunta del Procuratore della Repubblica di Palermo e del Questore di Palermo. Ad eseguirlo il personale dell’Ufficio Misure di Prevenzione Patrimoniali della Divisione Anticrimine della Questura di Palermo.
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