La droga in mano alle mogli dei boss in carcere: 14 arresti fra Palermo, Carini e Misilmeri
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Dalla produzione fino alla vendita. In 14 sono stati arrestati questa mattina dai carabinieri fra Palermo, Carini e Misilmeri, con l’accusa di avere messo in piedi una attività che andava dalla coltivazione alla vendita della marijuana. In azione i carabinieri di Carini e Palermo, il Nucleo Cinofili di Palermo-Villagrazia e il 9° Nucleo Elicotteri Palermo su richiesta della Dda. I 14 indagati (sette in carcere sette agli arresti domiciliari), sono accusati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, spaccio e detenzione ai fini di spaccio, detenzione abusiva di arma comune da sparo, detenzione di arma clandestina e ricettazione. In carcere sono finiti: Antonino Francesco La Mattina, 24 anni, palermitano, domiciliato a Carini; Pietro Lazzara, 50 anni, domiciliato a Carini; Claudia Bondì, 43 anni, domiciliata a Carini; Fabio Darrica, 43 anni, di Carini, già detenuto; Elisabetta Pistone, 26 anni di Carini; Salvatore Passantino, palermitano di 50 anni, domiciliato a Misilmeri; Giuseppe Darrica, 30 anni di Palermo ma domiciliato a Carini. Arresti domiciliari per Vincenzo Crisenza, 51 anni di Palermo, domiciliato a Carini; Domenico Bellomonte, 26 anni palermitano; Jonathan Lucchese, 27 anni palermitano; Caterina Sansone, 38 anni di Carini; Rosa Darrica, 48 anni di Palermo; Rosalia Martina Darrica, 21 anni palermitana e domiciliata a Carini; Emanuele Di Filippo, 27 anni di Palermo e domiciliato a Carini. Antonino Francesco La Mattina, Pietro Lazzara, Claudia Bondì, Elisabetta Pistone, Giuseppe Darricca, Domenico Bellomonte, Caterina Sansone, Rosa Daricca, Rosalia Daricca, Emanuele Di Filippo avevano presentato domanda e percepivano il reddito di cittadinanza. L’indagine nasce nell’agosto del 2018 da un arresto legato a una rapina in un bar-tabacchi di Carini, il New Miramare. Un colpo per il quale finì in manette uno dei coinvolti nell’operazione Arcobaleno, quella di oggi. In casa dell’uomo vennero trovati 37 grammi di cocaina, 4.975 euro in contanti e una pistola. Da lì l’inizio dell’indagine, coordinata dall’aggiunto Salvatore De Lucia, che ha portato anche al sequestro di tre piantagioni di marijuana, e che fece emergere una continua e organizzata attività di produzione e coltivazione di droga a Carini e Palermo. Venne fuori anche che dal 2018 le cose erano cambiate. Con l’arresto, nel corso del tempo, di alcuni componenti della banda si era assistito ad un mutamento della struttura verticistica: i capi venivano sostituiti dalle loro mogli.