La prova del disastro in Sicilia arriva dai tamponi rapidi effettuati alla fiera del Mediterraneo di Palermo. Poco più di due mesi di screening, raccontati in un report elaborato nelle ultime ore da Marcello Vecchio, medico Asp che si occupa dei test (clicca qui), illustrano l'andamento del coronavirus in città e spiegano cosa sta succedendo in Sicilia.
Gli esami con il metodo del drive-in sono stati avviati a Palermo ai primi di novembre e dopo un inizio con numeri di tamponi positivi che oscillavano attorno al 10 per cento del totale, la curva si è gradatamente abbassata, come è possibile vedere dalle statistiche della Regione, fino a raggiungere dopo circa un mese il 5%. A cambiare le sorti della pandemia ci hanno pensato le feste di Natale, le riunioni di famiglia e i cenoni con 30-40 persone come ha ammesso chi si è sottoposto al test rapido.
Il commissario per l'emergenza Covid a Palermo Renato Costa lo dice senza troppi giri di parole. "I dati parlano chiaro. Durante le feste abbiamo notato l'incremento della positività fino a raggiungere anche il 12-13%. Se questa volta possiamo dire di aver evitato che il virus venisse da fuori grazie alle misure messe in atto sugli arrivi in Sicilia, va però sottolineato che siamo stati noi a farlo circolare nelle ultime settimane, a far circolare un virus autoctono".
I dati sullo screening mostrano non solo l'andamento della curva e l'impennata dei tamponi rapidi positivi verso la fine delle feste di Natale, ma anche un'incidenza molto bassa dei positivi individuati all'aeroporto o al porto rispetto a quelli invece intercettati alla fiera. Il virus, dunque, non è stato importato come è successo nei mesi scorsi.
"Sono intollerabili gli assembramenti che si sono verificati nel periodo di Natale - commenta ancora Costa -. Se si fanno le cene con 30-40 persone come ci raccontano i siciliani che vengono a fare il test in fiera, non si può frenare la pandemia perchè nessuno può controllare nelle case. I contagi aumentano perchè i comportamenti dei siciliani non sono più virtuosi. Abbiamo quindi bisogno che la gente capisca che non si possono più tenere comportamenti sconsiderati, soprattutto adesso che abbiamo a disposizione il vaccino".
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