Manifestazione a Palermo degli assistenti igienico-personale, davanti all'assessorato regionale alla Famiglia, organizzata dai sindacati Slai Cobas-Fiadel Messina-Sgb.
Secondo le organizzazioni sindacali, "in Sicilia le Regione, enti locali, ufficio scolastico regionale vorrebbero mettere in atto un vero e proprio scempio sociale colpendo migliaia di assistenti igienico-personale agli studenti disabili siciliani, privando i primi del lavoro dopo oltre 20 anni e gli altri di figure specializzate che li assistono, a partire dall'inizio del nuovo anno scolastico. La garanzia di questi lavoratori specializzati - si legge in un documento - è al contempo garanzia di un pieno diritto allo studio degli studenti disabili, compreso il servizio di assistenza igienico-personale specializzato, esclusivo e dedicato che invece oggi, con l'uso strumentale di un parere del consiglio di giustizia amministrativa, si vuole eliminare".
I sindacati puntano il dito sulla volontà di "risparmiare che si farebbe solo sulla pelle di lavoratori, studenti e famiglie. Il risparmio - scrivono - lo vorrebbero mettere in atto facendo una forzatura illegale, utilizzando non più i lavoratori specializzati ma i collaboratori scolastici delle scuole statali, ai quali questa mansione specializzata invece da contratto non spetta assolutamente".
A seguito della protesta, il governo Musumeci ha confermato la totale disponibilità a sostenere finanziariamente i progetti di assistenza igienico-personale nei confronti degli studenti disabili dell'Isola. I servizi - secondo la delibera adottata dalla giunta regionale - dovranno avere caratteristiche "aggiuntive, integrate e migliorative" per la persona del disabile. Nell'ambito della loro autonomia economico-finanziaria e organizzativa, dunque, gli Enti locali dovranno garantire il diritto di assistenza dei disabili in termini di qualità del servizio.
Il tema, com'è noto, è emerso dopo che il Cga, il 5 maggio scorso, ha affermato essere di competenza dei collaboratori scolastici il servizio di assistenza di base ai disabili, facendo riferimento al contratto nazionale di lavoro.
"La condizione di vita del disabile, le sue aspettative, i suoi diritti e in particolare la difficoltà di inclusione sociale e scolastica - dice l'assessore regionale alle Politiche sociali, Antonio Scavone - impongono il massimo di tutela nei confronti di tali fragilità. Pertanto, nessuna risorsa sarà ridotta a Comuni e Province, affinchè si continuino a garantire servizi migliorativi e integrativi, aiutando quelle strutture scolastiche che ne faranno richiesta". "Una cosa - aggiunge Nello Musumeci - è la decisione della magistratura amministrativa, che rispettiamo, altra cosa è la realtà dei fatti. Le scuole in Sicilia non hanno personale specializzato a sufficienza per assicurare un servizio così particolare ai disabili. Si esca fuori da ogni ambiguità e ci dicano le autorità scolastiche come stanno realmente le cose nell'Isola. Non vorrei che all'apertura delle scuole gli studenti disabili dovessero trovarsi senza personale e senza quegli assistenti che negli anni hanno prestato con scrupolo tale servizio. Anche perché di tutto abbiamo bisogno, tranne che di nuovi disoccupati".
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