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Borsellino, racconti e ricordi dalle voci di via D'Amelio

Resilienza, resistenza, responsabilità sono le parole chiave dell’incontro commemorativo del 18 luglio che si è svolto davanti all’albero di ulivo in via D’Amelio, incontro dedicato a Rita, Paolo, Agostino, Claudio, Emanuela, Vincenzo e Walter. Sono tante le voci chiamate a esprimersi sulle tre parole che riassumono uno stile di vita: quello di chi lotta contro la mafia e per la sopravvivenza. Una lotta che a Palermo, dice il sindaco Leoluca Orlando, va sempre insieme, poiché “la Mafia fonda il suo potere nella minaccia a sottrarre la vita, in quanto la cultura alla vita è il bene supremo dei palermitani”.

Dunque si susseguono i racconti di coloro che quotidianamente lottano - resilienti, resistenti, responsabili - per cambiare in bene la nostra città: tra gli altri, Maria Carmen Fasolo del Laboratorio Zen Insime, Calogero Parisi della Cooperativa Lavoro e non solo, Nicola Teresi di Emmaus, Vittorio Teresi del Centro studi Paolo e Rita Borsellino.

Ma si ascoltano anche le voci di chi viene da più lontano, da chi non è di Palermo, e che comunque ha fatto della lotta alla mafia e della cultura per la vita la propria filosofia, come a dimostrare che “non li hanno uccisi: le loro idee camminano sulle nostre gambe” è un detto più vero che mai. Nel frattempo le testimonianze sono accompagnate dalla voce di Valentina Corrao, nipote di Rita Borsellino, che canta in dialetto una Sicilia a cui hanno rubato il sole, rimasta nell’oscurità e che piange.

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