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Bomba d'acqua a Palermo, la rabbia del giorno dopo: "Travolti da acqua e fango"

All’indomani del disastroso nubifragio, buona parte del tratto di viale Regione Siciliana, in corrispondenza con la circonvallazione di via Leonardo Da Vinci, rimane sommersa.

Il tratto di viale Lazio è invece quasi asciutto, anche se fango, detriti di ogni sorta e le auto accatastate e impantanate occupano la carreggiata. Gli automobilisti che ieri sera sono dovuti scappare per salvarsi la vita tornano sul luogo, per constatare lo stato dei loro veicoli e ricevere direttive su come comportarsi.

“Oltre al danno, la beffa”, dice un’intervistata “a nostre spese dobbiamo recuperare le nostre auto, non c’è nessuno che ci dia indicazioni tecniche su quello che dobbiamo fare”.

"La mia auto è finita sopra il guard rail, questo fa capire la furia dell'acqua". Chi racconta quanto successo lascia spazio alle testimonianze ma anche alla rabbia: "Sono riuscita ad uscire dalla macchina un attimo prima di rimanere anche io travolta dalla pioggia. Ho valutato il da farsi nonostante il panico".

"La colpa è di tutti - ha detto una cittadina - ed è ora che ci sia un'assunzione piena delle responsabilità. In questa città non sono mai state rispettate le priorità: la bomba d'acqua non era prevista? Ma i tombini otturati quelli sì, e andavano sistemati". Infine, "oltre alla beffa ora dobbiamo piangere anche il danno visto che provvederemo a nostre spese alla rimozione dell'auto dalla strada".

“Io sono riuscito a scendere buttandomi dal finestrino - racconta un altro - . C’erano bambini, persone che gridavano, sono ancora traumatizzato”. "Eravamo completamente abbandonati a noi stessi, uscivamo dalle auto e non c’era nessuno a soccorrerci”.

Video di Virginia Cataldi.

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