Il Coronavirus costringe il governo a chiudere nuovamente le scuole in tutta Italia fino al 15 marzo, ed ecco che scende in campo il personale Ata ed amministrativo, chiamato invece a recarsi nelle strutture.
"Ci troviamo di fronte ad un decreto contraddittorio che ci vuole presenti a scuola, a contatto con l'utenza - spiega Luigi Del Prete del sindacato Usb -. Questo provvedimento dovrebbe tutelare la salute, invece ci sentiamo discriminati".
E ancora: "Non solo già gli stipendi sono bassi, ma ci troviamo costantemente a dover affrontare un carico di lavoro non indifferente. Per non parlare del contatto con l'utenza, che può favorire la trasmissione del virus. La salute deve essere garantita a tutti i lavoratori, senza eccezione per nessuno".
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