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Pallone vietato in oratorio a Palermo, Lorefice: "Regole dure ma cambieranno"

«Non possiamo spegnere la voce di questo oratorio che è un luogo educativo e di crescita. Ce ne sono così pochi di luoghi come questi nella nostra città... Si riprenda il dialogo. Noi adulti esistiamo per i ragazzi. Non c'è gioia più grande per un adulto: quello di fare sì che in bimbi e i ragazzi crescano in modo bello e sano. Lasciate che i bambini vengano a me diceva Gesù non dimentichiamolo».

Lo ha detto l’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, incontrando la comunità di Santa Teresa, dopo l’ordinanza che ha bloccato il pallone e ha ridimensionato le attività dell’oratorio.

«Prevalga il dialogo - ha aggiunto - viviamo in uno Stato di diritto e per questo dobbiamo essere fiduciosi che la giustizia e il giusto non potranno che prevalere. Queste misure sono realmente eccessive. Come mai una restrizione tale? E come mai - ha posto l’interrogativo don Corrado - una restrizione così forte rispetto a una realtà come l’oratorio che si prende cura, qui a Palermo, delle nuove generazioni, in una città difficile come questa. Fare oratorio significa che noi stiamo contribuendo a creare un volto buono e nuovo. Se ci sono regole le rispetteremo, ma queste devono essere consone a un luogo come questo nell’ottica del bene di queste generazioni. Io sono qui - ha assicurato - abbiamo fatto appello e continueremo a parlare perchè si continui ad accompagnare la crescita degli uomini nuovi. In questa vicenda troveremo l’opportunità di una responsabilità maggiore nel solo interesse dei nostri ragazzi perchè possano essere cresciuti nel rispetto e nella bellezza. Non dobbiamo combattere contro nessuno, ma assumerci tutti questa bella missione».

L'intervista a Padre Angelo Giudice, Roberto Ciulla, parroco, e il vescovo Corrado Lorefice

Video di Marcella Chirchio

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