Brancaccio, festa per la scuola: 20 anni fa si realizzava il sogno di Padre Puglisi
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Il sogno di Padre Pino Puglisi, quella scuola media a Brancaccio, per lui baluardo di legalità contro il potere mafioso, oggi compie 20 anni. Un sogno che il parroco, ucciso dalla mafia a Palermo il 15 settembre 1993, non ha fatto in tempo a vedere realizzato ma che a lui e al suo sacrificio deve la sua esistenza. Padre Puglisi aveva fatto più volte la domanda al Comune per donare ai ragazzi del quartiere una scuola media. Aveva interpellato politici, giornali, istituzioni, anche l'arcivescovo, ma nulla era accaduto. Il suo martirio convinse le istituzioni a costruire una scuola media nel quartiere, così nel 1995 si diede il via ai lavori di costruzione che terminarono nel 2000. Finalmente il 13 gennaio 2000 il nuovo edificio scolastico venne inaugurato alla presenza dell’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e di sua moglie, la Signora Franca. L'Istituto è simbolo dell'eredità e del sacrificio che Padre Puglisi ha lasciato alla "sua" Brancaccio. È il simbolo di un quartiere che vuole rinascere. Per celebrare i 20 anni del "sogno di 3P", gli alunni della scuola secondaria di I grado, con una rappresentanza degli alunni delle V classi dell’Istituto, hanno assistito ad una rappresentazione tratta dallo spettacolo “Non me l’aspettavo” di e con Salvo Piparo. Ma le iniziative continueranno per tutti i mesi di gennaio e febbraio con una rassegna musicale, un torneo sportivo, una msotra fotografica che documenta la vita della scuola in questi 20 anni e una riunione straordinaria congiunta del primo Collegio dei Docenti dell’A.S. 1999/2000 e dell'attuale Collegio dei Docenti per rivivere l’importante momento della fondazione dell’Istituto. "La scuola Padre Puglisi è Brancaccio - dice il preside Vincenzo Guarnieri -. In questi anni tanti i ragazzi che sono stati formati in questo istituto, che non ha mai smesso la sua attività di cambiamento del quartiere". Nel video di Marco Gullà le interviste al preside Vincenzo Guarnieri e il puparo Nicolò Argento.