Teatro Massimo, torna a risplendere il portone di accesso al foyer: il video
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Il portone di accesso al foyer del Teatro Massimo è tornato a risplendere. Poco più di due mesi di interventi, curati dalle maestranze di Confartigianato, per rimuovere incrostazioni, danni del tempo passato e usura per le condizioni climatiche. Il restauro porta la firma di Ancos-Confartigianato. E’ stato finanziato infatti grazie al contributo del 2 per mille, più il contributo di alcuni sponsor privati. Oggi pomeriggio è avvenuto il taglio del nastro e la consegna ufficiale di una robusta chiave in ferro. Simbolo di apertura della città all’accoglienza. Hanno partecipato all’evento, tra gli altri, Filippo Ribisi, vice presidente nazionale di Confartigianato Imprese, Fabio Menicacci, segretario nazionale dell’Ancos, Giuseppe Pezzati, presidente Confartigianato Palermo, Giovanni Rafti, segretario di Confartigianato Palermo, Francesco Giambrone, sovrintendente del Teatro Massimo e Leoluca Orlando, sindaco di Palermo. Presente anche Giusto Arnone, presidente di Ancos Palermo. Non potevano di certo mancare le ditte che hanno realizzato i lavori. Da chi si è occupato di realizzare i teloni di copertura del cantiere a chi ha fornito le vernici. All’inaugurazione sono stati presenti gli artigiani delle aziende Terruso Impianti, Crocilla e Giglia, Ebanisteria Sparacio, Laria costruzioni e Visiva. In prima fila anche gli sponsor. Con in testa Edilcassa, la cassa edile delle nostre imprese artigiane e Artigiancassa. E ancora Federfidi, Italcredi, Anaepa Confartigianato Sicilia, l’associazione degli edili di Confartigianato. E le aziende Ambrotras, Alhambra e Service & consulting. Una sinergia di privati per un restauro storico. I lavori sono iniziati il 17 giugno scorso e si sono conclusi il 9 settembre, con la rimozione del ponteggio. Il portone di accesso al foyer, di una grandezza di 4,95 per 10,62 metri, è stato ripristinato in ogni dettaglio. Ciascuna anta è costituita strutturalmente da una robusta intelaiatura in legno massiccio di 12 cm di spessore formante cinque riquadri dove trovano posto cinque pannelli scolpiti di colore verde. Le interviste a Fabio Menicacci, Giuseppe Pezzati e Filippo Ribis.