Il missionario laico Biagio Conte sospende il digiuno - su pressante 'invito' dell'arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice - ma si dice "pronto a tutto". Incassata ieri dal Tar la sospensione dell'espulsione del ghanese Paul, da 17 anni in Italia e da dieci ospite e a servizio della Missione speranza e carità, ha deciso di fermare al momento la sua protesta pacifica.
Resta in "preghiera e penitenza", "in fiduciosa attesa" della nuova decisione dell'11 giugno e a quel punto "pronto ad assumere qualunque decisione per proteggere la vita di Paul e dei tanti come lui ai quali non si può togliere la speranza, perché togliere la speranza significa levare la vita. Dobbiamo difendere i diritti dell'uomo da irrigidimenti e provvedimenti che negano la cultura e l'identità dell'Italia e degli italiani".
Biagio Conte dopo diciassette giorni di digiuno è tornato nella sua missione che a settembre ha ospitato Papa Francesco e che da oltre 25 anni è la cittadella dei poveri, dei volontari e della solidarietà. I 1.100 ospiti, italiani e migranti, ieri si sono uniti al suo digiuno. "La nostra battaglia - il missionario ha ancora detto ai giornalisti che ha incontrato oggi pomeriggio - non si ferma per dare voce agli invisibili e ai senza voce". (AGI)
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