Mafia ad Agrigento, Amoroso (Dia): "Ancora vive modalità rozze e ciniche"
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Posso garantire che la criminalizzata agrigentina mantiene intatta una modalità rozza e cinica che ci ricorda quella degli anni Ottanta. Dalle indagini emerge il ruolo di Antonio Massimino, vero capomafia acquisito e riconosciuto di Agrigento Villaseta: un soggetto capace di ogni nefandezza, cinico al punto di coinvolgere bambini per perseguire i suoi obiettivi criminali". Lo ha detto il capocentro Dia di Palermo, Antonio Amoroso, nel corso della conferenza stampa sulla operazione della Direzione distrettuale antimafia di Palermo. Amoroso poi aggiunge: "Dalle indagini viene fuori la trasversalità di Cosa nostra e la sua capacità di dialogare anche con altre realtà per approvvigionarsi, ad esempio, di stupefacenti con i cugini calabresi". Presenti in conferenza stampa, tra gli altri, il direttore della sede Dia di Agrigento, Roberto Cilona: "La situazione particolarmente grave è determinata da una piena efficienza dell'organizzazione che vede tra i suoi affiliati soggetti che si occupano della gestione degli stupefacenti. Una organizzazione con ruoli ben precisi, dotata anche di armi, che hanno portato ad un ruolo predominante di Antonio Massimino sul territorio grazie al brand mafioso del traffico di stupefacenti".