Una cerimonia a Palermo, un'altra a Castellammare del Golfo. Così è stato ricordato Piersanti Mattarella, fratello del capo dello Stato, ucciso il 6 gennaio 1980. La matrice dell'agguato conduce, secondo gli ultimi spunti investigativi, a un asse tra mafia e terrorismo neofascista.
Le indagini cercano da oltre un anno d'individuare tracce di un coinvolgimento dei Nar, Nuclei armati rivoluzionari, attraverso una comparazione balistica con i proiettili usati per una trentina di omicidi tra il '77 e l'81.
Mattarella fu ucciso per fermare la sua azione di rinnovamento politico. A questa linea si ispira un progetto del comune di Castellammare del Golfo, dove l'ex presidente della Regione siciliana era nato, per portare nelle scuole le idee e il percorso di riscatto contro la mafia. A Castellammare, per iniziativa del sindaco Nicola Rizzo, si è tenuto un momento di raccoglimento davanti alla tomba di Mattarella dopo la commemorazione di Palermo in via Libertà, nel luogo dell'agguato.
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