Atti incendiari e minacce contro chi si rifiutava di pagare il pizzo. Nel video dei carabinieri di Palermo le immagini ritraggono una persona che appicca il fuoco a un furgone davanti alla saracinesca di un'attività commerciale. È una delle tre estorsioni ai danni di due esercizi commerciali contestate dai carabinieri di Palermo, che hanno arrestato 10 persone accusate di estorsione, con l'aggravante di avere favorito cosa nostra.
Si tratta del seguito dell'operazione Talea dello scorso 5 dicembre con cui era stato dato un colpo ai vertici dei mandamenti mafiosi di Resuttana e San Lorenzo, Tommaso Natale, con l'arresto di Maria Angela Di Trapani, moglie di Salvino Madonia, boss condannato all'ergastolo anche per l'omicidio dell'imprenditore Libero Grassi.
Le tre estorsioni sono state ricostruite grazie alle successive collaborazioni e denunce delle vittime e al pentito Sergio Macaluso, esponente della famiglia mafiosa di Resuttana. Nel contrasto al fenomeno del racket ha avuto un importante ruolo l'associazione Addiopizzo, in un consolidato sistema di tutela e di supporto alle vittime.
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