Festa dell'accoglienza a Palermo, il preside dopo gli insulti: "La rifaremo alla Zisa"
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"Continueremo a fare il nostro lavoro con la serietà che ci contraddistingue e non si sentiamo scalfiti da questa aggressione". Parola di Riccardo Ganazzoli, il preside contestato per la festa dell'accoglienza organizzata nell'istituto comprensivo Antonio Ugo, scuola della zona Noce-Zisa a Palermo.
Il dirigente scolastico non solo si difende dalle critiche ma rilancia l'evento, stavolta coinvolgendo tutte le scuole della città. "Rilanciamo i valori della Costituzione e programmiamo una nuova festa che sia comune. Abbiamo pensato ai Cantieri Culturali della Zisa, come luogo di incontro, culture ed etnie. Inviteremo tutte le scuole che vorranno unirsi a noi. Saremo in tanti".
La festa dell'accoglienza è un momento di unione, condivisione e dialogo che la scuola organizza da dieci anni e alla quale la scorsa settimana hanno partecipato i giovani richiedenti asilo del centro "Nuovi Orizzonti". Ma l'evento è stato duramente criticato sui social e dalla testata "La verità" di Maurizio Belpietro che ha titolato così l'articolo: "In classe lavaggio del cervello pro migranti".
Ganazzoli spiega che la festa è "un momento di quotidianità, un momento alto nell'esercizio della mia funzione, ma assolutamente ordinario". "Sentiamo il dovere di difendere il ruolo della scuola - conclude Ganazzoli -. La scuola è lo spazio in cui chiunque bussa viene accolto, il nostro dovere è offrire ai giovani opportunità di riscatto sociale".
Anche Roberto Lagalla, assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione professionale, interviene in merito alla polemica: "L’impatto dei flussi migratori è un argomento che non può essere ignorato dalle scuole - spiega - è quindi necessario avere rispetto per tutte quelle attività extracurriculari, proposte da ogni istituto scolastico nell’ambito della propria autonomia, che mettano in relazione gli studenti con il mondo circostante, soprattutto quando si affrontano temi particolarmente sensibili ed attuali come quello che riguarda i migranti. È più che mai opportuno sensibilizzare i giovani ad una misurata e responsabile cultura dell’accoglienza, contrastando ogni forma di discriminazione, ma avendo anche riguardo a tutte le problematiche sociale connesse ai processi di integrazione e inclusione". "In ogni caso, iniziative come quelle dell’Istituto Antonio Ugo di Palermo sono utili per favorire il processo di conoscenza degli studenti, a condizione comunque che essi diano spazio alle diverse posizioni e al confronto dialettico. L’errore più grande sarebbe quello di non parlarne", conclude Lagalla.