Maturità, gli studenti palermitani raccontano la prima prova: tracce difficili, via l'ansia... mangiando
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Iniziano gli esami di Maturità. Tra pronostici e ansie, ecco le impressioni di alcuni studenti palermitani. "Spero sia andata bene, tutto sommato", dice una studentessa. C'è chi poi scarica la tensione della prova... mangiando: "Sono uscita prima perchè avevo fame". "Prima di entrare ero molto nervosa - racconta un'altra studentessa - ma una volta arrivati in sede di esami siamo stati messi a nostro agio anche dai professori, che si sono mostrati gentili. Le tracce comunque erano difficili". Al liceo Vittorio Emanuele di Palermo i commenti sulla prima prova di maturità sono positivi, e in tanti sono stati indecisi su quale traccia scegliere. Tra le più gettonate quella di ambito storico - politico su massa e propaganda: "L'ho trovata più affine ai miei interessi - dice Ettore Madonia - dopo vorrei frequentare la facoltà di Storia". "Ho scelto il saggio breve di ambito artistico letterario sui diversi volti della solitudine - dice Cristiana De Luca - perché mi ha permesso di spaziare tanto". C'è poi chi ha scelto un tema affrontato più volte in classe, come Giulia Macrì, che ha scritto della traccia sull'articolo 3 della Costituzione, o chi, invece, ha fatto la scelta opposta, come Martina Russo e Gabriele Lo Presti: "Abbiamo scelto l'analisi del testo su Bassani anche se è un autore che non abbiamo studiato, perché il tema della discriminazione e dell’antisemitismo è interessante". Quasi nessuno degli intervistati, infatti, ha letto o conosceva «Il giardino dei Finzi Contini», ma in tanti sono stati conquistati dalle parole semplici e dirette dell’autore. Come Dario Palermo, del liceo Umberto: "Sono stato tentato dal tema sulla solitudine ma l'analisi del testo è una traccia più strutturata e schematica, mi dava sicurezza". "Belli questi temi e tutti attuali", dicono alcuni suoi compagni di classe, tra i primi a terminare la prova. "Non potevo che scegliere il saggio su massa e propaganda, ho fatto la tesina su '1984' di Orwell, il mio libro preferito - ammette Roberta Fazzese, dello stesso istituto - vorrei lavorare in regia, magari dopo aver studiato comunicazione o scienze politiche". Dello stesso avviso Francesco Alajmo che ha scelto la stessa traccia: "Speriamo vengano premiate le nostre capacità di fare collegamenti- dice- a me interessa più l’esistenzialismo, vorrei studiare Filosofia", ma temono entrambi il cosiddetto «quizzone» che sparirà dall’esame di stato l’anno prossimo. All’istituto Magistrale Regina Margherita gli studenti dell’indirizzo economico- sociale si sono divisi tra il tema su massa e propaganda "mi è piaciuto molto, e permetteva di spaziare", dice Gabriele Conigliaro, e quello sull'articolo 3 della Costituzione, come Nives Cambuca: "Mi interessa molto il diritto, vorrei frequentare Giurisprudenza, ma sono stata tentata dal tema sulla solitudine". Su una cosa, alla fine sono tutti d’accordo: "Che tristezza gli esami senza i Mondiali di calcio, tocca solo studiare".