PALERMO. "L'operato del preside è corretto, avrebbe però dovuto prima interloquire con le famiglie e spiegare i motivi di tale scelta". A dirlo è Marco Anello, provveditore di Palermo, intervistato sulla decisione del dirigente della scuola Ragusa Moleti, Nicolò La Rocca, di vietare le preghiere in classe prima della merendina e anche durante l'ora di religione.
Sulla circolare firmata dal preside è scoppiato un vero e proprio caso. Le prime a fare sentire la loro voce sono state le mamme dei piccoli studenti, i quali il giorno dopo la decisione di La Rocca sono entrati in classe con i rosari al collo, in segno di protesta.
"L'ora di religione non è stata abrogata così pure il crocifisso non è stato rimosso dalle classi, dunque non vi è alcuna violazione delle norme - spiega Anello -. Altra cosa sono le preghiere, atti di culto che invece contraddistinguono un tipo di scuola religiosa. Queste attività non sono consentite durante l'orario scolastico. Tuttavia, trattandosi di abitudini consolidate, sarebbe stato meglio parlarne prima coi genitori".
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