PALERMO. Riconosciamo tutti i giorni, ieri, oggi e domani, numeri di questa straordinaria realtà. Tra queste mura, nonostante la situazione, si fa istruzione di qualità. Di fronte a chi oltraggiato tutto questo, diciamo e continueremo a dire che siamo qui e che continuano a sostenere questo luogo". Il ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli lo ha detto nella scuola Falcone, nel quartiere Zen a Palermo, dove nei giorni scorsi è stato distrutto il busto che raffigurava il giudice Giovanni Falcone ucciso dalla mafia insieme agli agenti della scorta e alla moglie Francesca Morvillo. Ad accoglierla sono stati alcuni precari della scuola, tra gli applausi. Il ministro ha scelto di fare tappa nell'istituto nel giorno del 25simo anniversario della strage di via D'Amelio, dove persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della scorta. Al posto del busto in gesso ubicato all'ingresso della scuola che ritraeva Falcone, è stata collocata una foto in bianco e nero del magistrato. "Credo sia importante venire qui per sostenere e continuare a riconoscere la straordinaria attività di educazione e formazione di questa scuola", ha detto il ministro dell' Istruzione. "Basta vedere i numeri degli studenti iscritti che ogni anno aumentano e che ci dicono che qua si fa istruzione di qualità - ha aggiunto - e accompagnano gli studenti in un percorso di vita". Poi Fedeli, riferendosi al raid vandalico dei giorni scorsi, nel corso del quale è stato distrutto la statua di Falcone, ha detto: "Chi ha fatto un gesto così vigliacco penso abbia solo paura". "Qui nella scuola Falcone non c'è l'ora della legalità, noi abbiamo un'attenzione costante verso la correttezza. Tutti coloro che lavorano qua coltivano il senso di appartenenza. Questa scuola è del quartiere. Questa scuola ha bisogno di manutenzione, qualche volte l'abbiamo tenuta aperta anche la domenica". Lo ha detto Daniela Lo Verde, preside dell'istituto Giovanni Falcone dello Zen, nell'aula magna della scuola alla presenza del ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli. "Avviare alla bellezza è quello che serve. Il processo è lungo ma questo è quello che serve - ha aggiunto - Per noi è un orgoglio che quest'anno tre ragazzi hanno deciso di proseguire il percorso di studio in un liceo. Qui a volte siamo abituati a lavorare senza libri, al liceo invece li vorranno e noi siamo pronti a sostenere i ragazzi".