PALERMO. "La cosa importante è essere qui per manifestare la presenza dello Stato e del governo. Sono qui per rendere omaggio a Giovanni Falcone caduto da direttore degli affari penali del mio ministero. Noi dobbiamo dare un segnale. Lo Stato reagisce anche a piccoli segnali simbolici".
Lo ha detto il ministro della Giustizia Andrea Orlando parlando nell'aula magna della scuola Falcone, a proposito della decapitazione della statua in marmo del giudice che era posizionata davanti alla scuola, nel quartiere Zen. "Io sono qua per dare un messaggio che lo Stato non abbassa la guardia e dobbiamo dare risposte anche contro gli atti vandalici che rischiano di passare inosservati in Italia - ha aggiunto il ministro - La mafia non ha vinto ma non è stata sconfitta. Si deve aprire una grande questione meridionale per contrastare questo infame ascensore sociale che è la criminalità organizzata. C'è una grande partita che si deve affrontare per battere la sperequazione sociale. Sono qui per sottolineare anche questo".
E ancora: "Oltre a reagire a ogni piccolo colpo, dobbiamo porci il problema di come costruire un riscatto complessivo per grandi pezzi del nostro Paese. Si è fatto molto, ma dobbiamo fare di più. Usciamo da una stagione in cui si è pensato che tutto si potesse approntare in termini di rigore, austerità, tagli di bilancio. Poi si scopre che non aver investito nella dimensione sociale, spesso, rende vani degli sforzi che sono stati fatti su altri fronti".
Il ministro ha deposto un mazzo di fiori sotto la foto di Falcone che è stata posizionata al posto della statua in fase di restauro.
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