PALERMO. "Stralcio dell'articolato sul contratto di servizio fra Regione siciliana e Trenitalia per separarlo dal collegato alla legge finanziaria e accelerarne la approvazione dato che non prevede la necessità immediata di risorse economiche, ma un impegno politico delle istituzioni regionali per salvare il trasporto ferroviario in Sicilia". E' la proposta presentata dai sindacati Cgil Cisl Uil, Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, che stamattina sono in scesi in piazza Parlamento a Palermo, davanti alla sede dell'Assemblea regionale per chiedere al governo di firmare il contratto di servizio con Trenitalia. L'appello alla sigla del documento è stato ribadito dai sindacati, nel corso di un incontro all'Ars, all'assessore regionale ai Trasporti Luigi Bosco, al dirigente del della Mobilità e dei Trasporti Fulvio Bellomo e il vicepresidente dell'Ars Giuseppe Lupo. "La nostra impostazione - continuano i sindacati - di stralciare il contratto di servizio dal collegato è stata condivisa anche dall' assessore, dal dirigente e dal vicepresidente Ars, ma dipenderà dal voto in aula. Invieremo una lettera unitaria ai capigruppo per sensibilizzarli e sollecitare il via libera e la firma del contratto di servizio". L'emendamento da approvare prevede un impegno di 86 milioni di euro a partire dal 2020 fino al 2026. "La Sicilia - sottolineano i sindacati - non può perdere questi investimenti e con l'apertura della tratta Palermo Punta Raisi, se non verrà siglato il contratto, il servizio ferroviario regionale, già carente, verrà depotenziato". "La Sicilia - concludono - non può continuare ad avere un servizio ferroviario inefficiente e insufficiente, con il contratto di servizio e l'acquisto di nuovi mezzi l'Isola potrebbe essere dotata finalmente di un trasporto degno per i cittadini e per i turisti, chiediamo un gesto di responsabilità alla politica regionale affinché si impegni subito". Immagini di Marcella Chirchio