PALERMO. «Il nuovo hotspot di Palermo sarà una struttura 'leggera' in grado di ospitare un piccolo numero di migranti ma anche di sgravare il commissariato San Lorenzo che si occupa della identificazione e dello smistamento dei migranti che approdano a Palermo», lo ha detto il prefetto di Palermo, Antonella De Miro, parlando del nuovo centro di accoglienza (hotspot) che potrà ospitare fino a 150 migranti in un terreno confiscato alla mafia.
Il via libera del Comune è arrivato dopo settimane di colloqui con il prefetto, che era ansioso di trovare il luogo più adeguato per costruire un hotspot in città.
Il terreno si trova in viale Regione Siciliana, all’altezza del ponte di via Oreto, ed è grande quasi 3000 metri quadrati.
«Il procuratore di Catania l’avrà detto sulla base evidentemente di risultanze sulle operazioni e investigazioni che fanno capo al suo ufficio. I rischi sul Mediterraneo sono di più ampia portata. Se l’ha detto, sa cosa l'ha portato a sostenere questo», ha detto il vicecapo della polizia, Matteo Piantedosi, a Palermo per la presentazione del Pon Legalità 2014-2020, commentando le parole del procuratore di Catania Carmelo Zuccaro, secondo il quale le Ong che operano nel mar Mediterraneo per soccorrere i migranti rendono più difficili il contrasto del traffico di migranti.
«Le Ong - ha spiegato - hanno un ruolo positivo e importante. Si deve sempre presumere il bene e cogliere gli aspetti positivi. Non bisogna buttare via il bambino con l’acqua sporca».
Immagini di Marco Gullà
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