PALERMO. Hanno spento le insegne dei negozi di via Roma a Palermo per protestare contro la Ztl, al via dal 10 ottobre in città. Nel video le immagini della protesta e le interviste ad alcuni negozianti. I commercianti e gli artigiani non ce la fanno più, sono già provati dalla crisi e lamentano cali di fatturato dell'80% anche a causa del provvedimento del Comune, al quale chiedono di ascoltare le loro ragioni e revocarlo. A promuovere la protesta nel perimetro off limits alle auto che va sono le associazioni di categoria da Confartigianato a Confimprese che hanno lanciato l'iniziativa all'interno dell'area a traffico limitato che va da via Lincoln a via Cavour e da Porta Nuova a Porta Felice. Anche nel mercato di Ballarò alcuni negozianti hanno chiuso le bancarelle, mentre in viale Strasburgo qualcuno ha spento le luci in segno di solidarietà. «Abbiamo spento le luci del negozio e l'insegna per protestare contro la Ztl - dice Settimo Perna, titolare della cartoleria Perna di via Roma -. Da quando c' è il provvedimento in vigore abbiamo ridotto al 10% le vendite. Già è dura per la crisi la Ztl ci ha dato il colpo di grazia. Ha impedito in vari modi alla gente di venire in via Roma». A piazza San Domenico anche Rinascente ha spento le insegne, mentre alcuni commercianti hanno deciso di chiudere i negozi in anticipo per protesta. Strade al buio anche in via Napoli, piazza Meli e via Bandiera. «È vero che i centri commerciali ci hanno penalizzato - dice Gaetano Mangano titolare del negozio di calzature Gaia di via Roma - Chiediamo di controllare i nostri libri di cassa per verificare il calo di vendite che abbiamo avuto. Da quando è entrato in vigore il provvedimento è del 70% minimo». «Abbiamo spento le luci e chiuso il negozio in anticipo - dice Antonio Di Dio del negozio Navigare che si trova tra via Roma e piazza San Domenico - non ce la facciamo più. Non sono contrario alla Ztl in generale. Ma a questa Ztl. Sono favorevole alla chiusura di via Roma al traffico, al sindaco chiediamo di pedonalizzare subito. Stiamo pensando di chiudere. Preferisco andare a investire all'estero. O qui diventa come via Maqueda o si muore». Nei giorni scorsi le associazioni di categoria e alcuni cittadini hanno presentato un ricorso al Tar di Palermo, sul quale il 6 dicembre i giudici amministrativi avvieranno la discussione. «Questa manifestazione dimostra che rappresentiamo qualcuno: gli artigiani e i commercianti che hanno aderito alla nostra iniziativa. Noi vogliamo avviare un dialogo, ma il sindaco non ci convoca - dice il presidente di Confartigianato Palermo, Nunzio Reina, tra i promotori della protesta -.Se vuole discutere lo faccia prima del 6 dicembre quando si pronuncerà il Tar altrimenti non ha senso. Oltre a dare solidarietà ad Almaviva la dia pure ai negozianti che già licenziato da qualche settimana i propri dipendenti». Immagini di Marco Gullà