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Truffa alle assicurazioni a Palermo, il comandante della Polstrada: poche denunce - Video

PALERMO. Le truffe assicurative legate agli incidenti stradali in Sicilia non vengono denunciate. Neanche le persone che vengono raggirate negli incidenti stradali spesso si rendono conto di essere vittime di piccoli e medi truffatori.

“A noi non vengono mai denunciate truffe ai danni delle società assicurative, per loro è solo una questione di guadagni e costi. Se tutto rientra nel loro bilancio, niente viene denunciato. Anche in occasione dell’indagine ‘New life’ noi andremo a dire alle società assicurative che sono state truffate”, spiega il Comandante del compartimento della Polstrada della Sicilia Occidentale Lorenzo Ragona. Molto spesso chi vuole lucrare con la classica “truffa dello specchietto” o sfruttare la guida distratta di persone deboli come gli anziani ci riesce.

“Pochi si rendono conto di essere raggirati, se credono di avere torto e di ‘trovare’ più vantaggioso patteggiare una cifra sul momento con il meccanico o il carrozziere compiacente anche la persona ‘truffata’ scende a compromessi e cerca di trovare una scappatoia più veloce e meno onerosa rispetto alla denuncia all’assicurazione. I truffatori sfruttano la debolezze e le insicurezze delle persone, è questa la loro bravura”, aggiunge Ragona.

“Noi consigliamo ai cittadini di coinvolgere sempre le società assicurative in caso d’incidenti stradali anche di lieve entità, e in caso di situazioni sospette consigliamo di chiamare la polizia e denunciare quanto accaduto. Naturalmente saranno poi gli agenti ad investigare sull’accaduto”. Purtroppo il fatto che non arrivano denunce né dai singoli né dalle società assicurative tiene le mani legate alla polizia per l’attività di prevenzione di “falsi incidenti stradali”.

“Gli assicuratori dovrebbero svolgere un’attività ‘anti truffa’, magari sfruttando i collegamenti in rete tra le varie società. Solo mettendo a confronto più casi simili riconducibili alla stessa persona si potrebbe avviare un’attività d’indagine da parte della polizia. Se venissero messi a confronto tutti i cosiddetti ‘colpi di frusta’ o ‘il danneggiamenti di parti delle auto come specchietti o fiancate’, forse la polizia potrebbe limitare i danni assicurativi e civili su cui molta gente specula”, conclude Ragona.

Testo di Silvia Iacono

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