PALERMO. Tra i sorrisi dei cittadini e degli amministratori, il profumo delle rose e le tante polemiche sollevate da chi non approva quest'area verde. Così il roseto di Fondo Terrasi, dopo anni di abbandono, ha aperto le sue porte.
Il giardino tra viale Lazio, viale Campania e via Brigata Verona è stato inaugurato ieri mattina. Uno spazio di circa cinquemila metri quadrati, che ospita cento varietà di rose, piante ornamentali e da frutta.
Ma non solo. All'interno del roseto è presente anche un parco giochi. A caratterizzare lo spazio verde perfino un anfiteatro con un palcoscenico a prova di bambino, poiché è caratterizzato da una pavimentazione in gomma.
Gli interventi di recupero sono stati svolti dal Coime, dal settore Ville e giardini, dalla Rap e dalla Reset.
«Abbiamo rivisto l' impianto di illuminazione - spiega l' ingegnere del Coime, Mario Scotto -, sistemato le aiuole e realizzato un impianto idrico automatico. Nei prossimi mesi studieremo dei modi per installare strutture che facciano ombra».
Un' area, quella del roseto di Fondo Terrasi, che prima di trovare il suo «lieto fine» ha dovuto affrontare un percorso pieno di insidie. Il progetto di valorizzazione del roseto, infatti, risale al 2009, quando l' allora assessore Milone, annunciò l' avvio degli interventi di riqualificazione.
Ammontavano a 1 milione di euro, i fondi destinati al progetto. Soldi che dovevano trasformare - in poco tempo - l' area in un affascinante giardino pieno di rose. Ma non mancarono le criticità: errori di progettazione, ritardi, assenze di rampe per disabili sono stati solo alcuni degli intoppi che hanno fermato il piano. Almeno fino al 2012, quando all' orizzonte si vide uno spiraglio di luce. L'amministrazione ricominciò a occuparsi del roseto. Sembrava la volta buona, ma anche il secondo tentativo fu un buco nell' acqua.
Trascorsero due anni e il vecchio assessore al Verde, Giuseppe Barbera, prese in mano la situazione e cercò di portare avanti il recupero. Interventi che dovevano durare al massimo tre anni. E, invece, non si fece attendere un nuovo stop ai lavori.
Passarono gli anni, cambiarono gli assessori. La speranza di una rinascita per il roseto di Fondo Terrasi si è concretizzata solo qualche mese fa. «Non possiamo che essere soddisfatti - sottolinea l' assessore al Verde, Sergio Marino - per aver portato a termine la riqualificazione di quest' area. La riconsegniamo con un trionfo di rose, simbolo di un territorio sempre più verde».
L'area sarà dotata di custodi. Parola del sindaco Leoluca Orlando: «Anche questa inaugurazione è la conferma di come Palermo stia culturalmente cambiando. È prevista una sorveglianza anche serale. Voglio dire ai cittadini, però, di rispet tare questo spazio». Ma non mancato i dissensi. A sollevarli il consigliere dell' ottava circoscrizione, Umberto Giglio: «L'apertura è un successo, considerato che si aspettava da circa dieci anni - dichiara -. Convengo, però, con chi parla di un successo a metà, viste le numerose critiche dei primi fruitori. La totale assenza di uno spazio all'ombra, l' eccessiva cementificazione, nessuna insegna con giorni e orari di apertura, sprovvisto di un regolamento e assenza di bagni pubblici.
Penso che dopo una decennale attesa - conclude - si sarebbe potuto temporeggiare qualche altro mese e inaugurare dignitosamente, invece di fare sempre le cose a metà».
A rispondere alle critiche, il professore ed ex assessore al Verde, Francesco Raimondo: «Il troppo cemento era nel progetto originario.
Andare a rimuoverlo sarebbe stata un' offesa alle tasche dei contributori. Certo, si poteva evitare, ma non è questa amministrazione che doveva pensarci. Questa Amministrazione a mio avviso ha il merito di aver finito l'opera».
Immagini di Salvatore Militello
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