PALERMO. Palermo ricordo Paolo Borsellino. E tra le iniziative anche il tradizionale corteo delle Agende rosse organizzato alla vigilia del 24esimo anniversario della strage di via D'Amelio. "Sono contento che ci sia qui a Palermo la commissione antimafia, ho incontrato la presidente Bindi in via D'Amelio insieme con Claudio Fava - ha detto Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso dalla mafia, intervenendo davanti al tribunale di Palermo dove si è avviato -. Ho però chiesto loro che si astenessero dal deporre una corona di fiori in via D'Amelio perché è un simbolo che sigilla una morte. Per noi Paolo è vivo e fino a quando non ci saranno verità e giustizia, non accetteremo da parte delle istituzioni questo tipo di omaggi, piuttosto preferirei deponessero una bandiera italiana, perché Paolo è morto per lo Stato e per mano di pezzi dello Stato". Lo ha detto Salvatore Borsellino intervenendo davanti al tribunale di Palermo dove si è avviato il tradizionale corteo delle Agende rosse organizzato alla vigilia del 24esimo anniversario della strage di via D'Amelio. "Speriamo che cambi il vento" è lo slogan scelto quest'anno che riprende le parole del giudice Paolo Borsellino. In tribunale si sono dati appuntamento decine di attivisti del movimento Agende rosse per il tradizionale corteo fino all'atrio della facoltà di giurisprudenza. Indossano magliette con su scritto "resistenza", "No corone di Stato per stragi di Stato" e con l'elenco dei nomi degli agenti di scorta uccisi il 19 luglio 1992. A giurisprudenza, dalle 20.30 si terrà l'incontro intitolato "Verità, non vendetta. Via d'Amelio 24 anni dopo, le risposte che mancano", organizzato dall'associazione culturale Falcone e Borsellino e ContrariaMente-Rete universitaria mediterranea. Immagini di Marcella Chirchio