PALERMO. "La sentenza definitiva del maxiprocesso è un monumento giuridico e storico che ha dato la prova incontrovertibile dell'esistenza della mafia, delle sue regole perverse, dei suoi rapporti con la politica e l'economia". È incentrata sull'importanza del maxiprocesso a Cosa nostra, istruito da Falcone e Borsellino, la testimonianza di Piero Grasso, presidente del Senato che fu giudice a latere del primo atto d'accusa ai boss, intervenuto alle commemorazioni del 24 esimo anniversario della strage di Capaci. La manifestazione, a cui partecipano centinaia di studenti, si tiene nel bunker dove fu celebrato il processo. "La forza della mafia non è più solo nella sua capacità di sparare e intimidire. Abbiamo davanti una mafia dei colletti bianchi". Lo ha detto il presidente della Regione, Rosario Crocetta, nell'aula bunker dove si ricorda la strage di Capaci. "L'accesso ai fondi comunitari - ha aggiunto Crocetta - non si fa solo con i pastori e non solo con i metodi violenti. Si fa con quelli che hanno studi di consulenza dove vengono elaborati i progetti europei e con una parte della burocrazia che in passato è stata connivente ma anche con la politica". "La mafia cambia ma resta sempre se stessa, non dobbiamo mai dimenticarlo". Lo ha detto il presidente della Commissione antimafia Rosi Bindi, a margine delle celebrazioni per il 24/mo anniversario della strage di Capaci, nell'aula bunker a Palermo. "Ma dobbiamo ricordarci che la mafia di 24 anni fa l'abbiamo sconfitta" ha aggiunto. "Le tristi novità di questi giorni hanno avuto l'immediata reazione da parte delle istituzioni e della società e anche noi ad Antoci esprimiamo la nostra solidarietà per capire e non far mancare una reazione ancor più determinata", ha detto ancora Bindi, riferendosi all'agguato al presidente del parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci. "La mafia è diventata una criminalità sovranazionale. Falcone l'aveva capito prima degli altri. Per questo è necessario potenziare gli strumenti di cooperazione giudiziaria internazionale". Lo ha detto il ministro della giustizia Andrea Orlando a Palermo per partecipare alle commemorazioni del 24/mo anniversario della strage di Capaci. "Più che fare proclami - ha aggiunto - secondo me è necessario fornire alla magistratura gli strumenti di cui ha bisogno". "È importante far capire ai ragazzi che c'è un nemico fondamentale, l'ignoranza, che genera paura e noi rispondiamo con questa iniziativa". Lo ha detto il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, a margine della manifestazione di commemorazione della strage di Capaci, all' ingresso dell'aula bunker di Palermo. "L'istruzione è lo strumento più forte e potente che abbiamo per combattere la criminalità e le mafie e per costruire la cultura della legalità - ha proseguito il ministro - Si vedono gli effetti dei percorsi di legalità nella sensibilità dei nostri giovani, abbiamo siglato accordi importanti con l'associazione nazionale magistrati, il Csm, con la direzione nazionale antimafia, tutto questo porta le persone che sul campo combattono il crimine organizzato a parlare con i ragazzi, posso assicurarvi che l'interesse è straordinario e fa capire loro che il confine tra il bene e male è sottile. La scuola è il luogo in cui questa educazione complessiva si può fare". "Quest'anno la novità importante è data dalle otto piazze, da Milano a Barile, in provincia di Potenza, che collegano fisicamente - ha concluso il ministro Giannini - una comunità di 50mila ragazzi e dei loro insegnanti e che rappresentano tutta la comunità della scuola italiana". «Dal mio osservatorio privilegiato, quello dei ragazzi e dei giovani, posso dire che dalla strage tanto è cambiato anche grazie agli insegnanti. Questa è una società diversa da quella di 24 anni fa». Lo ha detto Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso nel 1992 a Capaci, nel giorno della commemorazione dell'eccidio. IMMAGINI DI MARCO GULLA'