PALERMO. Indossano le magliette simbolo della protesta con scritto #IosonoAlmaviva, #SiamotuttiAlmaviva e sul retro una cuffietta stilizzata con i numeri dei licenziamenti: 1670 a Palermo, 400 a Napoli e 918 a Roma.
In mano hanno delle lumini accesi.
Circa quattrocento persone si sono radunate in via Cordova sotto la sede palermitana del gruppo per partecipare alla veglia per il lavoro organizzata dai sindacati.
Oggi al ministero dello Sviluppo economico il governo incontrerà le parti sociali per tentare una mediazione e scongiurare gli esuberi. In piazza con i lavoratori anche l'assessore comunale alle Attività produttive Giovanna Marano e alcuni assessori.
La catena umana ha poi raggiunto piazza Croci.
"Sono giorni lunghi ed impegnativi per il futuro dei dipendenti di Almaviva - dice Marano -. Vogliamo che siano assicurati il lavoro e lo sviluppo. Siamo qui per difendere quella che ormai è diventata una specializzazione della città dove il settore dei call center è una realtà consolidata. I lavoratori e le lavoratrici di Almaviva rappresentano tutto questo".
Dice Saverio Todaro che fa parte della Rsu della Uilcom di Almaviva, ed è stato assunto 15 anni fa dall'azienda.
"I lavoratori del call center sono la nuova classe operaia dell'era della globalizzazione. A differenza del passato siamo lavoratori qualificati. Molti di noi hanno un diploma e una laurea. Le nostre professionalità possono difficilmente essere 'riciclate' nel mondo del lavoro".
"Dall'incontro di oggi al Mise - aggiunge - ci aspettiamo soluzioni per Almaviva con l'avvio di un percorso virtuoso che stoppi le delocalizzazioni, le gare al massimo ribasso e dia attuazione alle clausole sociali. Serve una riorganizzazione del settore dei call center".
Sempre per oggi, in occasione del vertice ministeriale, i sindacati confederali hanno proclamato una giornata di sciopero generale in tutte le sedi del gruppo. A Palermo i lavoratori saranno ancora in piazza: un sit-in è stato organizzato davanti alla sede della Prefettura.
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