PALERMO. Il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, è stato accolto da un lungo applauso al teatro Massimo, a Palermo, gremito di gente, dove è appena arrivato per partecipare all'inaugurazione del nuovo anno accademico dell'università.
All'esterno del teatro Mattarella è stato salutato da una folla di curiosi. Ad accoglierlo nel foyer del teatro c'era il presidente della Regione, Rosario Crocetta, il sindaco, Leoluca Orlando, il presidente dell'Assemblea siciliana Giovanni Ardizzone, il questore Guido Longo e autorità civili e militari. In piazza un gruppo di lavoratori del call center Almaviva ha urlato slogan per richiamare l'attenzione del capo dello Stato. Una manifestante ha detto: "Mattarella è uno di noi".
IL RETTORE. "In un territorio come quello in cui il nostro ateneo si trova ad operare non può essere trascurato il ruolo sociale dell'università quale avamposto di legalità e catalizzatore della crescita delle componenti meno abbienti della società".
Lo ha detto il rettore dell'Università di Palermo, Fabrizio Micari, intervenendo alla cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico in corso al teatro Massimo di Palermo, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. "Oggi l'università di Palermo è composta da circa 1550 docenti, poco più di 2.000 unità del personale tecnico amministrativo e bibliotecario - ha proseguito il rettore - e più di 43 mila studenti, dottorandi di ricerca, specializzandi e assegnisti. L'analisi dei dati sulle immatricolazioni dimostra negli anni più recenti una contrazione, sia pur contenuta, in linea con quanto verificatosi nelle altre sedi".
"Il protrarsi della crisi economica e la carenza di lavoro, specialmente qualificato - ha aggiunto Micari - hanno reso meno attrattivi gli studi universitari. Si è in sostanza attenuato quel meccanismo di ascensore sociale caratteristico dell'Università. La contrazione delle immatricolazioni non è attribuibile ai giovani diplomati provenienti dai licei, quanto ai ragazzi che hanno completato studi tecnico-professionali. È auspicabile un cambio di passo dal governo regionale a quello nazionale - ha sottolineato il rettore nella sua prolusione - in questa regione carente di un'adeguata legge sul diritto allo studio. È necessario utilizzare le risorse che non sono poche se si utilizzeranno in maniera efficace quelle provenienti dall'Europa".
Il rettore ha poi ricordato che l'offerta formativa dell'ateneo è "composta da 123 corsi di studio (di cui 57 corsi di laurea, 9 corsi di laurea magistrale a ciclo unico e 57 corsi di laurea magistrale) a cui si aggiungono i corsi di dottorato e ricerca".
"Nonostante le difficoltà il nostro ateneo ha previsto nel bilancio preventivo 2016 investimenti importanti sul dottorato di ricerca (7,3 milioni di euro) e sulla manutenzione straordinaria degli edifici (1,2 milioni di euro) incrementando allo stesso tempo le spese previste per i servizi agli studenti e per le azioni di tutorato", ha aggiunto Micari. "A fronte di un fondo di funzionamento ordinario crollato del 23% dal 2008 a oggi - ha aggiunto il rettore - e di un livello di tassazione studentesca che, caso con pochissime analogie in Italia, è volutamente mantenuto al di sotto della soglia del 20% rispetto al fondo di funzionamento ordinario, le spese connesse al costo del personale coprono praticamente l'85% di tutte le risorse disponibili". Micari ha poi dato delle cifre sul personale impiegato, precisando che c'è stato "un calo dei docenti (da 2.073 unità nel 2008 a 1.555 alla data odierna). Lo scorso anno - ha poi concluso - sono state avviate procedure di chiamata per 14 posizioni di professore ordinario, 12 di associato e 21 di ricercatore di tipo "B" e sono state assunte 31 unità di personale tecnico-amministrativo".
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