PALERMO. «Non colgo l'inverno nei palazzi del potere io amo la primavera». Così il neo prefetto Antonella De Miro in conferenza stampa a Palermo rispondendo ai cronisti che chiedevano un commento sull'inchiesta che ha coinvolto il presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, Silvana Saguto, e che ha portato alle dimissioni del prefetto Francesca Cannizzo. «Sono una siciliana che torna a casa. Nelle altre esperienze ho sempre portato il mio orgoglio di essere siciliana - ha detto il neo prefetto De Miro - Con questa città ho un rapporto speciale, anzi viscerale. Sognavo segretamente di tornare a Palermo da prefetto. È stata una grande emozione». Sulla vicenda che ha portato il suo predecessore, Francesca Cannizzo, a chiedere il trasferimento, ha detto: «Mi sono sempre sentita credibile e ritengo che un rappresentante del governo per il ruolo di cerniera con il territorio debba avere un ruolo di grande credibilità. Poi siamo umani e chiunque può avere uno scivolone». «L'amministrazione - ha aggiunto De Miro - ha portato qui il prefetto Cannizzo perchè aveva e ha stima di lei. È stata lei a chiedere, con senso di responsabilità, di lasciare Palermo nell'interesse dell'amministrazione». Poi parlando della lotta alla mafia il neo prefetto ha aggiunto: «Palermo ha fatto la storia delle misure di prevenzione. Tutto è partito da Palermo la storia della lotta alla mafia è nata qui e si fa qui. Se oggi - ha aggiunto - la mafia e il braccio militare è scompaginato questo è merito di Palermo». «Piersanti Mattarella è stato un grande uomo che voleva il rinnovamento. La sua storia non è una storia che non appartiene solo a Palermo. Le ferite e i dolori di Palermo non appartengono solo a questa città ma a tutti», ha detto il neo prefetto ricordando il 36/mo anniversario dell'omicidio dell'ex presidente della Regione siciliana Piersanti Mattarella, ucciso il 6 gennaio 1980. «Il mio primo impegno ufficiale a Palermo - ha detto - è stato partecipare ieri alla commemorazione di Piersanti Mattarella».