Palermo

Venerdì 22 Novembre 2024

La visita di Lorefice ai piccoli malati dell’Oncoematologia: «Sono lo zio Corrado...»

PALERMO. «Qui dentro si sente profumo di grande umanità». Monsignor Corrado Lorefice incrocia gli sguardi di medici, infermieri, volontari che operano nel reparto di Oncoematologia pediatrica dell’ospedale Civico e nella casa di accoglienza «San Vincenzo de’ Paoli» e con un sorriso accenna una battuta: «Ma com’è che qui non riesco a trovare nessuno che parli male di voi?». La prima volta del nuovo arcivescovo in un ospedale palermitano è con i bambini che stanno affrontando con coraggio le terapie più difficili e con le famiglie che stringono i denti per non lasciare spazio alle lacrime, ma con gli occhi e col cuore chiedono una preghiera, una benedizione, una carezza. E monsignor Lorefice le elargisce con generosità. «Sono lo zio Corrado» dice al piccolo Salvatore, di Raffadali, costretto su una sedia a rotelle, ma radioso per il nuovo giocattolo ricevuto proprio ieri. Il primario Paolo D’Angelo e l’équipe di medici e infermieri fanno lo slalom tra una costruzione e un calcetto balilla, per presentare al nuovo arcivescovo tutti i loro piccoli pazienti, che provengono da tutta la Sicilia occidentale. Francesco e Alessia sono le mascotte del reparto, non arrivano a due anni e sono già alle prese con flebo e cure complesse. Eda è kosovara, a Palermo per un progetto di medicina umanitaria e ha subito un trapianto di fegato. Quelle stanze da cui fanno capolino Peter Pan e Topolino sono la loro speranza di guarigione. E don Corrado si china su di loro, li bacia, gioca per qualche minuto, abbraccia le loro mamme e i loro papà. Sul pianerottolo c’è anche un bellissimo albero di Natale, decorato con i peluche, «ma qualcuno ha deciso di rubare la stella sulla punta» denuncia un medico indignato. immagini di Marco Gullà   DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA IL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE

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