PALERMO. "Indagini complicate che hanno posto la necessità di utilizzare strumenti nuovi - dice nell'intervista video Carmine Mosca, vicequestore aggiunto della Squadra mobile di Palermo -. Innanzitutto, il problema linguistico. L'altro è la collocazione dei capi delle organizzazioni, che nella maggior parte dei casi si trovano in Libia ed è quini difficile individuarli, intercettarli e quasi impossibile arrestarli, considerato lo scenario politico internazionale attuale. Stiamo lavorando all'identificazione dei maliani che starebbero a capo dell'organizzazione colpita da questa operazione".
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