PALERMO. La minaccia di una nuova emergenza rifiuti incombe. Con il ritorno dell'incubo dei mezzi guasti, i ritardi nelle consegne di quelli aggiustati e i numerosi itinerari di raccolta saltati, risalgono a galla i brutti ricordi di un'estate passata in mezzo ai rifiuti. Arrivano le nuove spazzatrici, si incrementa la raccolta differenziata e si aspettano i nuovi autocompattatori per i rifiuti solidi. Ma ancora non basta. Sembra difficile per i palermitani lasciarsi alle spalle le tristi reminiscenze, se basta sporgersi dalla finestra di casa per osservare ciò a cui spesso sono abituati: cassonetti stracolmi di immondizia, marciapiedi che spariscono e rifiuti ingombranti .Come accade in via Enrico Toti e via Giovanni Argento, al Villaggio Santa Rosalia, di cui più volte si è occupato il Giornale di Sicilia. «Non si vedono più i cassonetti - racconta amareggiato Max Panzarella, residente della zona -. Ormai sono delle vere discariche a cinquanta metri di distanza l'una dall'altra. Ritirano l'immondizia solo due volte a settimana. L'aria è irrespirabile. Anche passare da lì in automobile è difficile. Paghiamo le tasse e abitiamo in periferia. Non meritiamo anche noi un servizio regolare?». Ma spostandosi di qualche traversa, la situazione non migliora. In via Vincenzo Madonia e in via Vincenzo Barone, i contenitori non vengono svuotati da almeno 4 giorni e le due postazioni delle vie - di tre cassonetti ciascuna - sono completamente circondate da sacchetti, materassi, divani e cartoni. «Le periferie sono abbandonate - dice Serena Potenza, consigliere della quarta circoscrizione -. È necessario fare la raccolta ogni giorno. Ho anche inviato una lettera al sindaco e al presidente della Rap per il problema del degrado delle periferie». Contenitori stracolmi anche nella vicina via Verdinois, in via Laudicina, zona Sperone, via Sacco e Vanzetti, via Pecori Giraldi, via Autonomia Siciliana, zona Fiera, via Ammiraglio Rizzo, via dei Cantieri, via Sampolo, via Ferri e via Francesco Baracca a Baida. Continua a far parlare, invece, la «discarica della discordia» di via Cuba, ripulita dopo una serie di polemiche e vicissitudini. Contenitori che non venivano svuotati da più di una settimana, la protesta dei residenti e il duro botta e risposta tra il presidente della quarta circoscrizione, Silvio Moncada, e il presidente della Rap, Sergio Marino. Moncada aveva chiesto le dimissioni di Marino in quanto «inadeguato a ricoprire il ruolo di presidente della Rap». Marino si era difeso dichiarando che «il Cda della Rap valuterà se sussistono le condizioni per sporgere querela». Ma Moncada continua a mantenere vivo il dibattito: «È chiaro che ormai Marino non riesce più a governare, neanche verbalmente, lo stress dovuto alla sua stessa incapacità di risolvere le questioni legate all' azienda che dirige. Aspetto con ansia la sua querela. Se vuole raggiungere il suo primo obiettivo da quando è presidente della Rap, si dimetta subito, i palermitani gli saranno grati». Alle dure parole di Moncada, Marino preferisce astenersi dal rispondere: «Non uso i giornali per interloquire con le istituzioni». Nel video rifiuti per strada questa mattina a Palermo.