PALERMO. Acquistavano carte di credito clonate su canali internet internazionali, aprivano attività commerciali, per lo più autonoleggi, che consentivano loro l'uso del pos, simulavano vendite di servizi impiegando le carte clonate e intascavano il denaro delle ignare vittime, prevalentemente cittadini americani.
I soldi venivano poi prelevati velocemente dai conti tramite sportello o attraverso carte prepagate. Un maxi raggiro con migliaia di vittime che ha fruttato a tre diverse organizzazioni criminali, alcune collegate alla mafia, 3 milioni di euro. A illustrare i particolari del caso, che ha portato a 24 fermi, il capo della Mobile di Palermo Rodolfo Ruperti, il questore Guido Longo e la dirigente della sezione reati contro il patrimonio della polizia Silvia Como. L'inchiesta è stata coordinata dal pm Siro De Flammineis che ha sottolineato come agli indagati sia stata contestata l'aggravante della transnazionalità. Le carte sarebbero state clonate da hacker russi e romeni. Nel corso delle perquisizioni, stanotte, la polizia ha trovato denaro e carte di credito. Ogni carta costava tra i 30 e i 100 dollari.
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