PALERMO. «Il prefetto Caruso ha denunciato un sistema che non funzionava, parcelle spropositate che finivano agli amministratori giudiziari e ritardi. È stato umiliato da tanti ma è stata una persona perfetta, pulita e trasparente e con un grande naso da bravo poliziotto qual'è. Ora aspettiamo la ricerca della verità nel rispetto del lavoro delle persone coinvolte». Lo ha detto il fondatore di Libera don Luigi Ciotti a Palermo, a margine dell'inaugurazione dell'anno scolastico nel liceo Cassarà, oggetto di raid vandalici, commentando le polemiche seguite all'inchiesta della Procura di Caltanissetta sulla gestione dei beni confiscati a Palermo che ha portato alle dimissioni del magistrato Silvana Saguto. «Abbiamo chiesto più volte alla politica - ha aggiunto don Ciotti - di rivedere il problema degli amministratori giudiziari. Da due anni aspettiamo che le nostre proposte, ferme in Parlamento, siano accolte. Ciò permetterebbe di avere maggiori strumenti nel marasma dei beni confiscati». «Da uno studio molto serio - ha concluso - emerge che una volta sbloccati sarebbero in arrivo oltre 65mila beni, una valanga nel nostro Paese: per questo chiediamo alla politica di accelerare una riforma nella gestione dei beni confiscati».