PALERMO. Ormai è ufficiale: il record del 2014 di distributori di cibi e bevande distrutti all' Arnas-Civico è stato raggiunto. E c' è da scommettere che, di questo passo, presto sarà anche superato. Lo scorso anno, gli atti vandalici erano stati 7, lo stesso numero che, in appena 6 mesi, già si registra nel 2015. L' unica differenza rispetto ai raid delle scorse settimane èche, stavolta, i vandali hanno scelto l' ospedale «Di Cristina». Lunedì all' alba, Filippo Maria Turturici, amministratore unico della ditta «Service Express» che gestisce i distributori al Civico, ha ricevuto una telefonata da parte dei sorveglianti della Ksm. Durante una delle loro ronde notturne per controllare gli apparecchi per la ristorazione all' Ospedale dei Bambini, si sono accorti del danno: qualcuno ha rotto i due lucchetti della chiusura e tolto la barra di protezione. Lo sportello è stato scardinato, la gettoniera distrutta per prendere la cassetta per il resto e la cassa monete. Il bottino è stato di 150 euro, mentre il danno ammonta a 500 euro. Una bella cifra, se si somma a tutti i precedenti episodi per i quali Turturici ha sempre presentato una denuncia ai carabinieri. Esasperato dalla frequenza degli atti vandalici, stavolta il titolare della ditta di Termini Imerese è andato oltre: ha scritto al prefetto. In effetti, la faccenda comincia a tingersi di giallo, se si considera che, da settimane, l' Arnas-Civico è sotto l' assedio dei vandali. Una situazione che, almeno nell' ultimo periodo, non si riscontra negli altri ospedali palermitani, da Villa Sofia al Cervello, dal Policlinico all' Ingrassia. «È un privilegio che preferiremmo non avere commenta Giovanni Migliore, direttore generale dell' Arnas-Civico -. Ci auguriamo che i responsabili siano assicurati alla giustizia e che il fenomeno diventi meno frequente». In realtà, all' Ingrassia solo da poco si respira un' aria un po' più tranquilla dopo i numerosi raid dei mesi scorsi e che, stando al manager dell' Asp, Antonio Candela, erano da collegare a questioni relative alle macchinette del caffè. Fino a qualche tempo fa, la questione distributori automatici ricordava un po' un Far West senza regole: appalti non molto trasparenti, addirittura assenza di contratti in alcuni casi, cifre confuse. Negli ultimi mesi, le direzioni generali hanno voluto fare chiarezza e le regole sono arrivate. Per tutti. E forse non a tutti sono risultate gradite. «Entro il mese - spiega Vincenzo Barone, direttore amministrativo del Civico- subentrerà la nuova ditta che ha vinto l' appalto della gara bandita l' estate scorsa. L' attività garantirà all' ospedale un aumento degli introiti da 130mila a 500mila euro all' anno. Ci sono circa un centinaio di distributori tra Civico e Di Cristina: è impossibile collocare una videocamera su tutti, per quanto la nostra vigilanza sia molto attiva e riguardi tutti gli stabili. La recrudescenza di questi atti però è preoccupante». Fino a tempi recenti, all' Azienda Ospedali riuniti Villa Sofia -Cervello e all' Asp il servizio per i distributori automatici non era regolato da alcun contratto. All' Ingrassia le macchinette erano collegate abusivamente all' energia elettrica. Da qui l' esigenza di mettere ordine e bandire nuove gare. Adesso, come al Civico, gli ospedali ricevono soldi dalle ditte per concedere l' attività. Con vantaggi per tutti. Vandali esclusi.