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"Rapine in zona Calatafimi", arrestato napoletano - Video

PALERMO. La polizia di Stato ha arrestato Carmine Zambon, 31enne napoletano, pregiudicato, per aver partecipato a due rapine messe a segno in due esercizi commerciali in zona Calatafimi, insieme ad almeno due complici, al momento ancora ignoti.

Il 23 luglio scorso, un commando composto da tre rapinatori a volto coperto faceva irruzione in una farmacia di via Paruta e, pistola in pugno, riusciva a realizzare un bottino superiore ai 3.200 euro; il successivo 22 gennaio, sempre tre malviventi, realizzavano un blitz, stavolta in una tabaccheria di via Cesare Terranova che fruttava un bottino di 2500 euro circa. Secondo gli agenti proprio Zambon sarebbe stato presente in tutte e due le rapine. Il rapinatore nel colpo alla tabaccheria ha tenuto la pistola puntata alla tempia ad un impiegato tutto il tempo del colpo.

Le due aggressioni, apparentemente distinte e prive di alcun collegamento, sono state accomunate dalla presenza di almeno un malvivente, appunto Zambon, la cui presenza in entrambi i casi, è stata accertata dai poliziotti.

Alla sua identificazione gli agenti sono giunti, nonostante l’adozione da parte di tutti i malviventi di una lunga serie di precauzioni, prima tra tutte, il completo travisamento del volto.

Importante punto di partenza è stata la scrupolosa analisi delle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza delle zone degli assalti: nel caso del primo blitz, è stato possibile visionare il volto dello Zambon, privo di passamontagna nelle fasi immediatamente antecedenti e successive all’ingresso in farmacia.

Per ciò che concerne la seconda incursione, gli elementi indiziari sono legati, innanzitutto, alle testimonianze di alcuni presenti che hanno riconosciuto e segnalato l’idioma napoletano di colui che impugnava la pistola. Altrettanto rilevante ai fini della individuazione del responsabile è stata la visione delle telecamere interne della tabaccheria attraverso le quali si è rilevato come proprio il malvivente partenopeo si fosse coperto il braccio per nascondere un vistoso tatuaggio che lo avrebbe reso identificabile.

I poliziotti della sezione “Investigativa” del Commissariato “Porta Nuova” hanno chiuso il cerchio della loro attività investigativa quando, nei pressi di una sala giochi di corso Calatafimi, hanno individuato il soggetto ricercato per la commissione delle due rapine.

Il giovane, in effetti napoletano, con numerosi precedenti anche per detenzione di armi clandestine, da qualche tempo (periodo compatibile con i due eventi criminali) è risultato risiedere nel capoluogo palermitano, presso il domicilio di un congiunto.

Quando gli agenti, a seguito di perquisizione domiciliare, hanno rinvenuto i vestiti indossati dal napoletano in occasione di entrambe le rapine, a Zambon non è rimasta altra scelta che confessare le sue responsabilità.

Indagini sono in corso per stabilire se Zambon, nel corso di entrambe le rapine, sia stato spalleggiato dagli stessi complici e per individuarli.

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