PALERMO. Ricordato a Palermo il giornalista Mario Francese, nel giorno del 36esimo anniversario della sua morte. Una cerimonia si è tenuta in viale Campania, davanti alla lapide in memoria del cronista ucciso dalla mafia la sera del 26 gennaio 1979.
Ad organizzarla è stato il Gruppo siciliano dell'Unci-Unione nazionale cronisti italiani. Presenti alla cerimonia, tra gli altri, la vedova del giornalista, Maria, e i figli; il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando; il procuratore aggiunto, Leonardo Agueci; i vertici delle forze dell'ordine; il presidente dell'Ordine dei giornalisti di Sicilia, Riccardo Arena, ed il presidente dell'Unci Sicilia, Leone Zingales, il presidente regionale dell'Assostampa, Giancarlo Macaluso, ed i consiglieri nazionali dell'Unione cronisti Giuseppe Lo Bianco e Antonella Romano.
«Si è rinnovato l'appuntamento con il ricordo di un grande cronista che, per primo, - ha dichiarato Leone Zingales - svelò gli intrecci tra mafia corleonese e comitati d'affari palermitani in un periodo in cui non era sta ancora pienamente focalizzata la figura criminale del boss Salvatore Riina».
Alla cerimonia sono intervenuti, tra gli altri, la vedova del cronista ed i figli Fabio e Massimo mentre Giulio Francese, anche lui giornalista, ha partecipato sempre stamane a Siracusa all'inaugurazione di un parco dedicato al padre. Fabio Francese ha ringraziato l'Unione cronisti «per l'impegno profuso in questi anni nel rendere omaggio a tutte le vittime della mafia e tra queste tutti i giornalisti. La memoria è importante».
Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, dopo avere deposto una corona d'alloro sulla lapide che ricorda il sacrificio del cronista, ha detto che «la città non dimentica chi, come Francese, ha contribuito con i puntuali resoconti di cronaca, a scardinare l'apparato di potere politico-mafioso che per decenni ha martoriato il capoluogo dell'isola». Il gonfalone della città di Palermo, con due vigili urbani in alta uniforme, ha fatto da cornice all'evento commemorativo.
Presenti in viale Campania anche il prefetto Francesca Cannizzo, i comandanti provinciali di Guardia di finanza e Arma dei carabinieri, Giancarlo Trotta e Giuseppe De Riggi, il capocentro della Dia di Palermo, colonnello Riccardo Sciuto, il presidente della sezione distrettuale dell'Associazione nazionale magistrati, Matteo Frasca, ed il vicequestore vicario Giuseppe Bellassai. Il generale Corrado Dalzini, comandante dell'Esercito in Sicilia è stato rappresentato da un alto ufficiale.
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