La polizia di Torino e Palermo ha
arrestato a Palermo un 17enne responsabile con un complice di
una violenta rapina messa a segno il 12 febbraio in una
gioielleria di Torino. Il ragazzo si era finto cliente. Dopo di
lui era entrato il complice, fingendosi postino. Il gioielliere
si era insospettito. Era seguita una colluttazione: il 17enne
aveva spruzzato spray urticante, il complice aveva colpito
l'uomo al volto col calcio di una pistola. I due erano fuggiti
con un bottino di 300 mila euro.
La rapina fu messa a segno nella
gioielleria Trumaz, nel centro di Torino, intorno a mezzogiorno.
Fu ripresa dal sistema di videosorveglianza interno. Il ragazzo
entrò nel negozio a volto scoperto, fingendosi cliente. Disse di
voler comprare un orologio alla sua fidanzata. Pochi minuti dopo
si presentò il complice, dicendo di essere un postino e di dover
consegnare della corrispondenza.
La polizia ha accertato che il casco e la giacca delle poste
italiane che l'uomo indossava in quel momento erano stati rubati
pochi giorni prima. Invece della corrispondenza l'uomo estrasse
dalla borsa una pistola, e la situazione precipitò.
Il gioielliere reagì, tra lui e il finto postino ci fu una
colluttazione finchè il 17enne non intervenne in aiuto del
complice spruzzando spray urticante sul volto del negoziante. Il
finto postino poi lo colpì più volte al viso con il calcio della
pistola, provocandogli fratture ed ecchimosi. I due rapinatori
costrinsero l'uomo ad aprire la cassaforte, poi fuggirono a
bordo di due ciclomotori. Bottino, circa 300 mila euro. A
tradire il 17enne è stato il suo accento palermitano,
riconosciuto dal gioielliere, a sua volta di origine siciliana.
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