I muri che cingono i fianchi di Piazza del Garraffello a Palermo sono stati rialzati, dopo che nei giorni scorsi furono abbattuti da incursioni notturne denunciate dall'Amministrazione. Murati gli accessi alla piazza da via della Loggia, via Argenteria, via Materassai, e anche il piccolo vicolo dei Morti. L'unico accesso disponibile è quello di via dei Cassari, la strada che da piazza Garraffello conduce alla Cala. Una misura necessaria ‒ ha chiarito l'Amministrazione ‒ per garantire l'incolumità dei cittadini, limitando l'accesso alla piazza. Nei giorni scorsi il sopralluogo della Protezione Civile ha confermato lo stato di pericolosità di altri edifici. Intanto, i proprietari di Palazzo Lo Mazzarino hanno iniziato i lavori di messa in sicurezza dell'edificio con una squadra di operai che intanto ha provveduto a murare tutte le finestre che danno sulla Piazza. Le macerie del crollo avvenuto la scorsa settimana non sono state ancora rimosse, si è però provveduto ad assicurare parte della struttura rimanente con tiranti e cavi metallici. «Ho richiesto che la procedura di somma urgenza venga allargata a tutto l'isolato ‒ ha spiegato l'assessore al Centro storico Agata Bazzi, durante la seduta di Consiglio comunale tenutasi ieri ‒. Domani o dopodomani l'impresa potrà iniziare i lavori di messa in sicurezza. Siamo in contatto costante con la magistratura: in pochi giorni apriremo metà piazza, quella non interessata dal crollo, mentre per la parte del Loggiato dei Catalani serviranno due o tre mesi». L'Assessore ha inoltre parlato della volontà di destinare una decina di immobili pericolanti del Centro storico a edilizia residenziale pubblica. Gli abitanti del quartiere, ma anche chi vi lavora, continuano a mostrare preoccupazione circa le sorti della Vucciria. In molti denunciano lo stato di isolamento e abbandono in cui lo storico quartiere è sprofondato da anni: le botteghe che resistono sono davvero poche, e i commercianti raccontano di non lavorare quasi più proprio a causa della chiusura della piazza che, limitando i punti di accesso, disincentiva la gente a venire a fare acquisti. A questo si aggiunge anche il problema dell'immondizia: gli unici cassonetti si trovavano proprio in piazza Garraffello, dopo il crollo e la chiusura sono stati rimossi, così la spazzatura viene gettata nei vicoli e nello storico squarcio immortalato da Guttuso, piazza Caracciolo. Nonostante tutto vi è una bellezza che resiste nonostante le 'balate' asciutte e le pochissime botteghe storiche dalle quali ogni tanto si solleva una 'abbanniata', che racconta molto di più della merce nel banco pronta a essere venduta (servizio a cura di Rossella Puccio).