L'occupazione del Teatro Politeama Garibaldi è scattata nel primo pomeriggio di ieri alla fine dell'assemblea che vedeva a raccolta le maestranze, dai musicisti agli amministrativi, dell'Orchestra Sinfonica Siciliana e alcuni rappresentanti sindacali, per discutere dell'ennesima scure che cade sul destino di ben oltre 150 lavoratori. L'impugnazione del commissario dello Stato sulla Finanziaria ha comportato il taglio allo stanziamento regionale assegnato alla Fondazione per il 2014: da nove milioni di euro ad appena un milione e duecentomila, «che non è sufficiente nemmeno a garantire la Stagione già programmata», ha spiegato Ferdinando Caruso, Cisl. A destare preoccupazione tra i lavoratori della Foss è anche l'assenza di vertici, il cui contratto è scaduto sabato scorso, lasciando un vuoto a capo della Fondazione che non permette alcuna manovra o decisione immediata. Stamane i sindacati e i lavoratori hanno incontrato giornalisti e cittadinanza all'interno del Teatro occupato per spiegare la propria posizione e la volontà di continuare a oltranza il presidio, finché non si avranno risposte certe sulla sorte di un'Orchestra antica 60 anni che è vanto internazionale . Tra i presenti Ferdinando Caruso, Cisl, Giuseppe Tumminia, segretario Uil, Claudio Sardisco della Fials, e Maurizio Rosso della Slc Cgil. Intanto anche la Stagione concertistica in atto subisce un arresto, così come la storia culturale di questa città, il cui futuro stride contro una crisi che investe l'intero Paese e i rinvii istituzionali alla ricerca di risanare le perdite ereditate dal passato (servizio a cura di Rossella Puccio).
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