PALERMO - servizio di Rossella Puccio - Erano rimasti solo in quattro cinque, ieri sera, a tentare di rioccupare la Foresteria Comunale in via Dei Chiavettieri, nel centro storico palermitano. Il primo tentativo di occupazione abusiva della proprietà comunale, in disuso da parecchi anni e sita in una delle strade più note di Palermo per la vita notturna e i suoi locali, è stato effettuato sabato 29 giugno: «La cosa che sconvolge -- raccontano alcuni frequentatori del posto e gli stessi commercianti -- è il silenzio intorno questa incresciosa situazione. Né il Comune né i giornali ne hanno parlato. Dopo l'occupazione di sabato scorso, agenti in tenuta antisommossa hanno sgomberato le famiglie e liberato la Foresteria, poi c'è stato un ulteriore tentativo intorno alle 6 del mattino che ha permesso alle quattro famiglie di prendere possesso del bene». Ieri lo sgombero definitivo con momenti di tensione e minacce dirette ad alcuni gestori, che con difficoltà sono riusciti a lavorare. L'intervento tempestivo delle forze dell'ordine, dapprima alcuni agenti della polizia municipale raggiunti poi da altri poliziotti, ha riportato la calma nell'affollata via e impedito che il gruppo di senzacasa rientrasse nel bene. Stamane gli operai del Coime sono intervenuti per sprangare l'accesso alla Foresteria comunale con delle tavole, visto che il lucchetto che prima chiudeva la struttura è stato più volte forzato. «Sul posto sono presenti degli agenti -- ci fanno sapere dal Comando della polizia municipale --, ed è stato previsto un servizio h24 che verrà mantenuto fino a disposizioni differenti, per scongiurare che questo gruppo di cittadini, che sono stati identificati, possano tentare nuovamente di occupare la Foresteria». Presente sul posto ieri notte anche Antonio Ferrante, presidente di 'Vivo Civile', associazione costituita da cittadini e gestori dei locali per riportare la legalità e il controllo sul territorio nel rispetto di chi vi abita e vi lavora, che ha spiegato come fatti del genere accadano sempre più spesso, un fenomeno in ascesa a danno di chi tenta di lavorare e convivere in quartieri sempre più a rischio, occorrono azioni di contrasto più efficaci e mezzi che facciano da deterrente. Dal Comune fanno sapere che «le stesse famiglie sgomberate, pur invitate in tal senso anche dall'Assessore Agnese Ciulla, fino ad ora non hanno contattato alcun ufficio dei Servizi sociali comunali».