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Le Malerbe e Silvestri accendono il Palermo Pride

Il Pride dei successi continua, nonostante le polemiche, nonostante chi dica "no grazie preferisco rimanere a casa o fare altro", nonostante gli alternativi agli alternativi. E lo fa con un flusso sempre più crescente di partecipanti di ogni età, ed è il caso di dirlo, orientamento, che arrivano non solo dalla Sicilia, ma da tutta Italia. Alcuni, talvolta scherzando, lo paragonano alla ormai perduta "Fiera del Mediterraneo", forse in preda a una nostalgia che fa scattare nella mente il confronto guardando la lunga e colorata fila di bancarelle artigianali e i chioschetti del 'food and beverage" (così vengono chiamati con quella nota anglosassone che adesso va di moda); altri tirano il ballo la "Festa dell'Unità" al Giardino Inglese, colpa forse dei panini con la porchetta e il fiotti di birra sorseggiata tra le panchine di legno e gli scalini di qualche edificio. Nonostante tutto, dunque, il Pride è un successo, nessuno può negarlo, così come la capacità di avere riunito sotto quella sigla "lgbt" un'intera città, facendo diventare quella parola e le tante annesse un po' più familiare, dando quel senso di normalità che, paradossalmente, è proprio l'aspetto che stupisce. Il merito poi è anche quello di avere dato anima e colore a uno spazio cittadino dimenticato, mostrandone tutta la bellezza e potenzialità, che ci si domanda cosa accadrà dei Cantieri della Zisa post Pride, e ci si chiede anche perché manifestazioni del genere non siano state fatte prima. Dunque, metaforicamente, "sold out" per le migliaia di persone presenti, per il coinvolgimento trasversale, per un programma vasto che ha coinvolto un'intera città e generazioni differenti, come ribadito da Titti De Simone, coordinatrice del comitato organizzatore del Pride: «finalmente un luogo di incontro e socializzazione per la città, dove abbiamo unito politica, cultura, intrattenimento, arte. Una grande pagina per questa città». Alle polemiche che hanno attraversato e attraversano questa manifestazione la De Simone risponde mostrando i numeri: «la migliore risposta la danno i cittadini palermitani che in migliaia ogni sera frequentano il Village». Dunque, Palermo c'è, come dicono ironicamente il trio de le Iene, le Malerbe (Cristiano, Gero e Giovanni), e come ha ribadito Daniele Silvestri poco prima di salire sul palco, che ha decantato questa Sicilia delle differenze e delle culture, talvolta vessata perché poco conosciuta e un po' nascosta, ma terreno adatto a manifestazioni del genere in cui si ribadiscono con forza e sentita partecipazione i diritti, qualsiasi essi siano.
Il Pride Palermo, che si concluderà il 23 dopo la parata di sabato 22, continua a offrire per i prossimi giorni un programma vasto con appuntamenti a partire dal pomeriggio sino a tarda notte. Tra gli eventi di oggi, 19 giugno, alle ore 17 nella Sala De Seta si discuterà di "Transessualismo e media" con la giornalista e scrittrice Delia Vaccarello che alle 18 presenterà inoltre il suo libro "Evviva la neve". Seguiranno poi mostre, perfomance musicali e artistiche nei vari spazi. Domani 20 giugno il governatore Rosario Crocetta prenderà parte, insieme a Nelli Scilabra e Mario Venuti, al dibattito sui nuovi diritti, alle 20.30, nello spazio Tre Navate. Seguirà poi la seconda sera del festival di musica jazz e il concerto Pride & Friends: con la presenza di Colapesce, perla della scena indie italiana; l'elettro swing Swingrowers, la Famiglia del Sud, No Hay Problema, le metafore metropolitane della musica de La Rappresentante di Lista. Per agevolare l'enorme afflusso di persone, il Comune ha predisposto un servizio di navette gratuite, e aperto tutti e tre gli ingressi: via Gili, via Polito, via Perpignano (questi ultimi aperti dalle ore 18.00). Info sul programma nel sito ufficiale www.palermopride.it (servizio a cura di Rossella Puccio).

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