Palermo

Lunedì 13 Gennaio 2025

I medici: se il bambino sopravvivesse avrebbe conseguenze neurologiche

Continuano a essere disperate le condizioni del piccolo di Misilmeri, il quadro clinico è complesso e la prognosi riservata, si aspetta e si spera in un miracolo nel corso delle prossime ore, ma i danni cerebrali sono molto pesanti. E' arrivato all'ospedale intorno alle 9.30. in condizioni gravissime, il bimbo raggiunto da un colpo di arma da fuoco alla testa: l'arma di ordinanza del padre, Ivan Irrera, agente della squadra mobile di 38 anni, che poi ha rivolto verso se stesso la pistola e si è ucciso. A trovarli è stata la moglie dell'agente che ha dopo aver udito due spari provenire dalla camera del figlio ha trovato prima il corpo esanime del marito e poi si è accorta delle disperate condizioni del figlio sul proprio lettino. Il dottor Amerigo Stabile - capo dipartimento emergenza urgenza dell'Ospedale Civico di Palermo - dove attualmente il bambino è ricoverato in seconda Rianimazione, durante la conferenza stampa indetta qualche ora fa, ha illustrato la situazione spiegando che il bambino potrebbe morire nel corso delle prossime ore, o sopravvivere con reliquati neurologici molto pesanti. I parenti, gli amici, i vicini di casa e chi quella famiglia la conosceva da anni, raccontandone la normalità e i forti legami tra i vari componenti, stazionano da stamattina davanti la porta della seconda Rianimazione. Una tragedia che ha scosso l'intera cittadina di Misilmeri, comune del palermitano, per un gesto inspiegabile su cui gravano tante ipotesi senza che nulla sia stato ancora chiarito. Gestiscono dolore e rabbia i parenti, la raccontano a denti stretti la collera verso tutta quell'attenzione mediatica e sulle ipotesi su quali possano più o meno essere i motivi che hanno spinto l'agente della squadra mobile a compiere questo terribile gesto. Raccontano che i problemi economici di cui si parla in alcuni articoli sono falsi, parlano di una famiglia senza problemi e c'è chi, continua a sostenere l'ipotesi di un terribile incidente: "un colpo esploso accidentalmente mentre Ivan - dicono chi lo conosce da anni, tra colleghi e amici di famiglia - stava pulendo l'arma di ordinanza che avrebbe raggiungo il figlioletto e poi la disperazione che lo avrebbe condotto a spararsi un colpo alla testa". Omicidio-suicidio o incidente finito in tragedia? Sono tante le ipotesi, che si scontrano con un dolore che, in questo momento, deve dare la precedenza alla lotta contro la morte del piccolo. Al momento, dunque, rimangono solo ipotesi, talvolta illazioni, finché le indagini degli inquirenti non chiariranno tutto il quadro indiziario, per spiegare non solo le dinamiche, ma anche l'ipotesi di movente. Servizio di Rossella Puccio.

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