Nell'86 fu la Mano de Dios che contribuì a regalare all'Argentina il trofeo più importante al mondo. Quel magico colpo di mano di Maradona ai quarti di finale contro l'Inghilterra garantì il passaggio del turno ed entrò nella storia come uno dei gol, anche se irregolare, più bello del mondo. Era un altro calcio, privo di sofisticate tecnologie come il var, forse più affascinante di quello dei nostri giorni, in cui le macchine prendono il sopravvento. Ma la finale di oggi che ha regalato la vittoria del mondiale all'Argentina, la terza della sua storia, ci ha regalato un grande calcio e tanto cuore. A dire il vero, anche per opera dei francesi. Le due squadre non si sono risparmiate e hanno messo in campo passione e generosità infinite, consegnando alla lotteria dei rigori il verdetto finale. Alla fine l'hanno spuntata Messi e compagni, due anni dopo la morte del giocatore più rappresentativo dei biancocelesti, quel Diego Armando Maradona che oggi avrebbe gioito fieramente per la sua nazionale. Si è visto e sentito, anche il sentimento dei tifosi sudamericani che hanno riempito un'intera curva dello Stadio Nazionale di Lusail in Qatar di colore e calore. Una festa che al triplice fischio finale è scoppiata come una bomba per le strade di Buenos Aires e non solo. Anche a Palermo, una comunità argentina ha fatto festa e, a fine partita, in un locale di Palermo di via Salvatore Spinuzza, dietro al Teatro Massimo, come si vede nel video, si è lasciata andare in urla, lacrime e tanta, tantissima gioia.